NAPOLI- Ventotto anni, studentessa in psicologia. Posa seminuda sui manifesti con la scritta “Io non voto”. È la Revolution di G-Key, nome d’arte della napoletana Giusy Cristiano. I suoi manifesti sono stati affissi nel centro di Napoli in questi giorni suscitando curiosità. L’invitante consiglio a mettere una bella X sulle schede elettorali, sta facendo discutere molto la gente e i social network.
La sua è solo una provocazione?
“Non solo. È un messaggio che vuole arrivare a tutti quelli che sono stanchi, assopiti, sfiduciati da questa politica. Ho sempre votato. Ma gli avvenimenti forti degli ultimi anni mi hanno profondamente scoraggiata. Allora dico basta”-
Per chi votava?
“Per il centro destra. Ho riposto lì le mie speranze ma poi l’unica cosa che sono stati capaci di trasmettere e stato vero e proprio egoismo verso un popolo che una volta aveva un credo. A destra come nel centro e a sinistra. Ma dico basta anche a tutto il resto. Vogliamo parlare di Renzi? ”
Dica…
“Al Governo chi lo messo? Quali elezioni ha vinto?”
Tre messaggi che vuole lanciare ai cittadini ancora indecisi…
“Innanzitutto alle donne. Per noi ci sono molte leggi e pochi fatti. Spesso è proprio l’insieme delle leggi che mortificano i nostri diritti. E la magistratura rallenta i diritti. Quante volte uno stalker è diventato un omicida? E la disoccupazione? Quante vittime e carnefici ci devono essere ancora prima che il governo mantenga le promesse fatte? Non mi faccia andare oltre… ”
Donne, disoccupazione, e poi?
“Perché una persona che ha lavorato tutta una vita deve ritrovarsi con una pensione da 600 euro al mese? Perché un politico che è stato solo pochi giorni in Parlamento deve ricevere un vitalizio di diverse migliaia di euro al mese? Sono io ad aiutare mia nonna che vive con l’assegno sociale; altrimenti come farebbe a vivere? Devo andare oltre? ”
No, si fermi. Le idee sono chiare…
“Già”
Lei posa seminuda su un manifesto che invita a non votare. Perché ha scelto questo modo per comunicare il suo dissenso?
“Perché ci dobbiamo spogliare tutti. Il mio corpo nudo è ribellione. Dobbiamo combattere perché queste stato di cose deve essere superato”.
Ma se non si vota, chi decide per tutti?
“Chi ne ha il diritto e il dovere… il popolo. Un popolo spogliato dalla paura di dire “io ci sono”: sarebbe interessante vedere cosa potrebbe accadere”.