NAPOLI- E’ di 4 morti e sei feriti il bilancio della folle sparatoria avvenuta ieri a Miano, quartiere a nord di Napoli. L’autore dell’assurdo gesto è Giulio Murolo, 48 anni, infermiere presso l’ospedale Cardarelli di Napoli non affetto da problemi psichiatrici che ieri ha falcidiato la propria famiglia e poi ha puntato il fucile da caccia sui passanti al culmine di una lite sul bucato steso all’esterno del terrazzo della palazzina in cui viveva affianco all’appartamento del fratello. Proprio vecchie ruggini con il fratello Luigi Murolo avrebbero scatenato la rabbia dell’infermiere che ha prima ucciso la cognata Concetta Uliano, 51 anni, poi il fratello Luigi, 52 anni, il vicino di casa Francesco Bruner, 60enne capitano dei vigili urbani in servizio all’Ufficio Ispettivo Comando di Napoli e infine Luigi Cantone, un 57enne che passava col suo scooter sotto il luogo della sparatoria, finito nel mirino del killer. Quest’ultimo ha poi continuato il proprio tiro a segno contro chi passava e poi contro le forze dell’ordine intervenute, utilizzando sempre un fucile a pompa calibro 12 da lui legalmente detenuto perché cacciatore e tiratore al poligono (in casa aveva anche altre armi, tutte legalmente detenute). A restare feriti nel corso del tiro al bersaglio, l’ispettore Cristoforo Cozzolino della polizia di Secondigliano, ferito alle braccia, l’assistente capo Umberto De Falco, ferito all’addome ed all’orecchio, il carabinieri scelto Luigi Christian Infante del X Reggimento Campania, ferito alla mano destra ed alla coscia e caviglia sinistre, il vigile urbano Vincenzo Cinque in servizio all’infortunistica stradale e vicino di casa di Murolo, ferito al collo ed al torace, ed i passanti Salvatore Michele Variale e Luigi Capasso.
Giulio Murolo è stato al telefono 40 minuti con un operatore del 113 mentre sparava dal balcone; ha chiamato lui la polizia, dicendo di essere “quello del macello di Miano”, l’agente lo ha tenuto in linea 40 minuti e poi lo ha convinto a consegnarsi alle forze dell’ordine. Murolo è sceso a torso nudo per dimostrare di essere disarmato ed è stato subito raggiunto dai poliziotti ai quali ha detto: “Che cazzo ho combinato”. Intorno una piccola folla inferocita gli ha rivolto insulti ed ha tentato di avvicinarsi, la l’infermiere è stato subito caricato in auto ed ora si trova in carcere. Non ha ancora spiegato i perché di un massacro. Forse, secondo quanto emerso sinora, avrebbe sparato dopo una lite sul filo del bucato.