NOLA- Sabato scorso, 9 maggio, è scaduta la quinta proroga assicurata dalla Gori spa e dall’ente d’ambito Sarnese Vesuviano per il pagamento delle partite pregresse ante-2012. Ancora una volta gli utenti che hanno ricevuto la richiesta degli arretrati si ritrovano a chiedersi come comportarsi, sia chi ha eventualmente già pagato sia chi si è affidato alle proroghe che da dicembre sono state imposte ogni mese.
La questione degli arretrati Gori è nata lo scorso autunno quando agli utenti sono giunte fatture in cui si chiedeva il pagamento ndi partite pregresse precedenti il 2012.Si tratta, ha poi spiegato la stessa società, di “recuperi tariffari relativi agli anni 2006 – 2011, che si sono accumulati nel corso del tempo a causa dell’inadeguatezza delle tariffe deliberate in passato dall’Assemblea dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano. In pratica, le tariffe deliberate dall’Ente d’Ambito e applicate da Gori in quegli anni non assicuravano la copertura dei costi di gestione, con la conseguenza che l’azienda ha maturato un significativo credito. L’importo dei recuperi è stato deliberato dall’Ente d’Ambito già nell’ottobre 2012”. Proprio in quella data, i sindaci dell’Ato votarono in massa (o quasi) quella delibera. C’erano anche i sindaci del Nolano, tranne quelli di Roccarainola, Casamarciano, Scisciano e Palma Campania che non erano presenti. A due anni da quella votazione, le bollette sono arrivate ed hanno scatenato le ire dei cittadini e dei Comitati civici che da sempre avversano la gestione privata dell’acqua. Ne sono scaturiti incontri, ricorsi (al giudice di pace, al Tar) che hanno portato alle due proroghe, e infine il corteo del 17 gennaio scorso (in cui per il Nolano erano presenti solo i sindaci di Rocca, Cicciano e Scisciano al fianco del Comitato No Gori di Nola).