venerdì, Novembre 22, 2024
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Sequestrato studio medico abusivo, ginecologa curava e faceva abortire

NAPOLI- I carabinieri della Compagnia Napoli Stella hanno denunciato per esercizio abusivo di una professione, allestimento abusivo di laboratorio medico chirurgico e importazione illecita di medicinali da paesi extraeuropei una cinese 35enne, domiciliata a Napoli, incensurata. Un ambulatorio medico cinese “in nero”, gestito in pieno centro da una donna e specializzato in vari interventi di ginecologia. E’ la scoperta fatta dai carabinieri a conclusione di controlli fatti in zona, accertando che la donna aveva, abusivamente, approntato nel suo appartamento uno studio medico specialistico in medicina generale e ginecologia, esercitando da diversi mesi la professione medica a favore della comunitĂ  cinese, formulando diagnosi, prescrivendo visite specialistiche ed iter terapeutico, nonchĂ© vendendo i farmaci necessari per le cure. Durante l’operazione dei carabinieri sul posto è arrivata anche una paziente che tranquillamente voleva sottoporsi ad una visita medica.
Gli investigatori hanno così perquisito lo studio, rinvenendo e sequestrando un considerevole quantitativo di farmaci di vario genere, utilizzati dall’indagata nell’espletamento della propria illecita attivitĂ , molti dei quali di provenienza cinese. Tra questi, alcune confezioni di farmaci cinesi contenenti componente chimico idoneo anche a indurre l’aborto entro i primi due mesi di gestazione, alcuni ferri per uso chirurgico e 2 apparati per ecografia con 5 litri di gel ecografico.
In particolare, insieme ai colleghi dei Nas di Napoli, nel frattempo intervenuti a supporto, sono stati sequestrati  una macchina per aerosol, un bisturi elettrico, uno sterilizzatore ad ultrasuoni, un misuratore di pressione, una pompa medica a pedale, 7 pinze chirurgiche, 13 sistemi contraccettivi modello spirale, un kit completo di ferri chirurgici per effettuare aborti, un artigianale lettino ginecologico;  35 kg di farmaci italiani di varie tipologie, tra cui antibiotici per infezioni uro- genitali femminili, la cui provenienza è in fase accertamento;  46 kg di farmaci cinesi, tra cui medicinali vietati in Italia, specifici per l’aborto chimico e l’induzione del travaglio, 18 kg di soluzione salina, 76 kg di bottiglie per flebo; numerosi accessori medici (aghi, siringhe, lacci emostatici, filodesflussori), documentazione contabile, nonchè analisi cliniche;  fotocopie di documenti d’identità intestati a diversi connazionali e 4.492 euro in denaro contante, il tutto nascosto in una intercapedine tra due mura. Per il laboratorio sono ovviamente scattati i sigilli.

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