sabato, Novembre 23, 2024
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Nola sotto choc per arresto De Angelis, la moglie: Gianpaolo uomo perbene

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Gianpaolo De Angelis

NOLA- Il giorno dopo, Nola deve riprendersi da un altro choc arrivato con un’inchiesta che ha colpito anche la Casa comunale. Con l’indagine sul clan Fabbrocino, coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola,  è finito agli arresti insieme ad 11 indagati l’assessore all’Urbanistica Gianpaolo De Angelis.

IL PRESUNTO RUOLO DI DE ANGELIS- De Angelis è stato prelevato da agenti della Dia nell’abitazione di Roccarainola e trasferito in carcere, secondo le accuse mosse nell’inchiesta denominata “Breccia” sarebbe stato il socio occulto della Gifra srl, società di fornitura calcestruzzi di fatto proprietà di Giovanni Fabbrocino, figlio del boss Mario. In particolare, scrivono gli inquirenti, sarebbe stato la consapevole ‘testa di legno’ della ditta che era stata costituita per riprendere il percorso imprenditoriale della famigerata “La Fortuna”, società gestita da Fabbrocino padre che negli anni 80 e 90 impose il monopolio della fornitura calcestruzzi nel Vesuviano e, dopo una guerra con i Di Domenico, nel Nolano. Così fa pure la Gifra, secondo la Procura: attraverso minacce ed intimidazioni agli imprenditori, impone il proprio prodotto al proprio prezzo di listino (maggiorato rispetto a quello di mercato) ottenendo così sia le forniture sia i guadagni netti. Un meccanismo nel quale De Angelis, sempre secondo i magistrati, sarebbe stato una pedina in qualità di “fittizio intestatario” di quote della Gifra e di mediatore tra estorti (gli imprenditori) ed estorsori (gli arrestati Giovanni Prevete e Giovanni Fabbrocino). In particolare sarebbe stato “esecutore materiale delle direttive e decisioni” dei due. Accuse da cui potrà difendersi nei giorni prossimi con gli interrogatori dinanzi il gip.  I fatti non sono recentissimi, ma riguardano, per quanto concerne De Angelis, gli anni 2010 e 2011, quando è stato anche intercettato dalla Procura partenopea. Le sue conversazioni con gli altri indagati sono finite nell’ampia ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Egle Pila che ha pure applicate le dodici misure cautelari (nove in carcere, tre a domiciliari) nei confronti di altrettanti indagati accusati anche di associazione per delinquere. Gli arrestati finiti in carcere sono Giovanni Fabbrocino, Maria Luisa Cozzolino, Gianpaolo De Angelis, Giovanni Prevete, Antonino Porricelli, Gennaro Tufano, Nicola Di Palma, Carmine Miele ed Arcangelo Romeo. Ai domiciliari sono finiti invece Giuseppe Perrotta, Domenico Ambrosio, Lorenzo Fabbrocino.

LA SOLIDARIETA’ ALL’EX ASSESSORE– A poche ore dal blitz e dall’arresto, in tempi record, Biancardi (che era presente in Comune al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine) ha provveduto a revocare le deleghe al suo assessore all’Urbanistica (assessore esterno, nominato in quota Ncd) ed a nominare subito Antonio Manzi al suo posto. Da parte del primo cittadino, dichiarazioni di circostanza sul rispetto del ruolo della magistratura e la convinzione che la situazione sarà chiarita al più presto. Poche parole e subito i fatti con revoca e nomina in due ore. Mentre la parabola dell’ex delegato all’Urbanistica si consumava anche con la gogna mediatica (inevitabile in casi come questi), c’erano anche molti che mostravano la loro solidarietà al politico nolano.

IL MESSAGGIO DELLA MOGLIE– Uno dei post pubblicati anche sulla bacheca di De Angelis è quello della moglie che, “coraggiosa e gentile”, scrive a lettere cubitali “Mio marito è una persona perbene” ottenendo tantissimi commenti di solidarietà anche da esponenti della maggioranza Biancardi, ma non solo. Tutti sottolineano che l’ex assessore è un uomo al di sopra di ogni sospetto incappato in una clamorosa svista giudiziaria ma che saprà dimostrare la sua innocenza. C’è chi invoca la presenza e la protezione divina, chi sottolinea che nel video della Dia si nota come sia sorridente e sereno, chi si limita a inviare virtuali abbracci e in bocca al lupo. Una cordata intorno all’uomo, più che al politico, il cui arresto ha scioccato la comunità nolana.

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