domenica, Novembre 24, 2024
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Maria De Riggi, la Merkel ciccianese: “Donne, entrate in politica: è il momento giusto”

di Nello Lauro

CICCIANO – Prima eletta con il record di preferenze, prima donna vicesindaco nella storia di Cicciano. Un trionfo alla prima candidatura al consiglio comunale. Maria De Riggi, 53 anni da compiere a settembre, anima repubblicana si racconta e racconta i suoi primi giorni di politica nella ex città della pasta. Diretta, senza fronzoli, senza frasi precostituite. Come il suo carattere: un vero leader in casa e fuori. Una Angela Merkel in salsa ciccianese determinata ad andare fino in fondo in tutte le cose.

Vicesindaco De Riggi, è soddisfatta del risultato ottenuto?

“Sono certamente molto contenta e molto carica. Voglio che la gente veda il cambiamento e lo tocchi con mano”.

Lei è risultata la prima eletta con un numero record di voti e magari favorita dalla doppia preferenza…

Non mi aspettavo un risultato così eclatante. Io conosco tanta gente e molte persone mi vogliono bene, ma veramente non mi aspettavo così tanti suffragi. È un risultato inaspettato ma molto gradito, e questo vuol dire che ora la gente si aspetta molto da me. Sicuramente, rispetto alle altre colleghe elette con me  che sono nuove alla politica, ha influito anche come sono fatta e l’aver saputo trasmettere il mio modo di essere alla gente: anche persone che non mi appoggiavano poi hanno cambiato idea”.

Con il voto di genere in molti hanno parlato di doping elettorale….

“Alla luce dei risultati ottenuti da tutte le candidate (tutte elette nella maggioranza nda) è indubbio che la possibilità della doppia preferenza ha avvantaggiato noi donne: in parte siamo state aiutate proprio dalla proporzione di 11 a 5”.

Qualcuno dice che la Chiesa ha deciso le elezioni e l’ha appoggiata nella campagna elettorale….

“La Chiesa non mi ha votato. La Chiesa è formata da persone e nessuno ha consigliato di votare Maria De Riggi. Magari le persone mi conoscono da 30 anni e mi hanno scelto. Forse la possibilità di potermi parlare capendo la mia disponibilità ha convinto le persone a scegliermi. A casa sono tutti contenti. Ho avuti complimenti e auguri dalle donne dei repubblicani. Ho ricevuto tantissime telefonate, non sapevo a chi rispondere per primo”.

Per la prima volta Cicciano ha un vicesindaco donna…

“I tempi sono maturi per una svolta epocale del genere perché l’ultima tornata elettorale ha dimostrato che è cambiata anche la percezione e la fiducia degli elettori. Io credo che in queste condizioni sia venuto anche il momento di una donna sindaco”.

Consiglierebbe oggi ad una donna di entrare in politica?

“Sicuramente noi donne abbiamo una percezione dei problemi diversa rispetto agli uomini: a casa gestiamo la famiglia avendo degli obiettivi. Mentre nell’uomo si manifesta di più il senso del potere, nella donna prevale maggiormente il senso di responsabilità. L’uomo vuole primeggiare, la donna vuole risolvere i problemi e questo può essere un elemento importante a favore di una donna che decide di fare esperienza politica”.

Ha ricevuto la delega al personale. Cosa ha trovato e cosa vuol cambiare al Comune?

“Ho sentito tante lamentele sul modo di porsi degli impiegati del comune, con persone costrette a tornare più volte per risolvere un problema. Io non voglio stravolgere la macchina comunale ma i nostri dipendenti devono capire che il loro è un posto privilegiato e di questo privilegio non devono abusare bensì ringraziare i nostri concittadini. I dipendenti devono essere al servizio dei cittadini utenti collaborando con gli amministratori: solo così si fa funzionare la macchina comunale e la gente è soddisfatta”.

Quali sono i problemi del personale?

“Ritengo che ci voglia formazione, una formazione che non c’è, nel senso che allo stato attuale tutti fanno tutto e tutti fanno niente. Il nostro è un Comune con età elevata dei dipendenti e anziano come modo di operare. Non è più possibile continuare a lavorare prevalentemente con la carta: oggi per essere al passo con i tempi si deve informatizzare, si deve essere più veloci. Più celeri devono essere i rapporti tra gli uffici e soprattutto tutti i dipendenti devono stare nella stessa struttura”.

Il Comune non può assumere, ci sono possibilità?

“Bisogna aspettare, capire bene la situazione e conoscere al meglio la macchina comunale. Quello che è certo è che il Comune deve cambiare: il cittadino deve capire che è una macchina che funziona, fin dall’ingresso”.

Le cose da cambiare subito?

“La prima cosa che salta all’occhio è che bisogna provvedere ad una segnaletica per l’indicazione degli uffici altrimenti nessuno sa dove andare. Ci vuole una bacheca – che è già stata messa (ndr) – per affiggere gli avvisi e le comunicazioni per dare la giusta immagine al cittadino così come non devono mancare cordialità, disponibilità e capacità di dare sempre una risposta. Il cittadino non deve andarsene dalla casa comunale senza sapere dove andare, a chi chiedere e cosa fare”.

Un messaggio alla lista che ha perso le elezioni…

“Probabilmente la gente è stanca dei metodi che hanno usato. Erano troppe le belve affamate in quello schieramento per ammissione dello stesso candidato sindaco Tarantino”.

Che tipo di opposizione si attende?

“Mi auguro una opposizione costruttiva così come mi auguro che i consiglieri di minoranza non ci mettano in difficoltà per l’inesperienza e l’età. Se vogliono invece collaborare per il bene di Cicciano sono ben accetti”.

Il gruppo di paese Futuro è compatto?

“Tutti e sedici siamo uniti e lavoriamo ad un obiettivo: siamo una squadra compatta e al completo. Siamo una famiglia”.

Un messaggio alla città

“Non voglio promettere ma dire invece alla città di starci addosso e di pretendere da noi sempre il massimo. Ho chiesto al sindaco di attivare siti ufficiali dove ognuno può comunicare con noi, consigliare, dire tutto quello che funziona in città. Per quello che mi riguarda incontrerò i cittadini quante più volte è possibile per instaurare un rapporto diretto con loro”.

Lei ha perso il lavoro poco prima delle elezioni, cosa si sente di dire alle persone che non hanno un’occupazione…

“La mia tragedia non è stato perdere il lavoro, ma il modo in cui è avvenuto. Perdere il lavoro è sempre traumatico ma non sentirsi considerata è stato difficile dopo 21 anni di onesto e duro lavoro. Pensavo di essere una persona, invece sono stata trattata come un numero di matricola. A tutti quelli che si trovano o si sono trovati in questa situazione posso dire di mettersi sempre in gioco. A me si è chiusa una porta, ma si è aperto un portone. Ora con la mia elezione ho realizzato anche un sogno perciò dico che non bisogna abbattersi ma impegnarsi affinché le cose cambino. I giovani si devono creare la possibilità di un lavoro. Il Comune può aiutare a formare delle cooperative visto che a Cicciano non c’è questa mentalità perché spesso la cooperativa viene vista come uno strumento per poter fregare un altro. La cosa importante che i giovani devono capire è che se si aspetta la manna dal cielo, non arriverà”.

Un’idea….per il lavoro ai tanti disoccupati ciccianesi…

“Abbiamo tante terre, torniamo alle origini. Possiamo creare un’azienda agricola del territorio, noi che importiamo e compriamo tutto dal Nord. Potremmo creare qualcosa di pubblico e privato per poter sviluppare e far sviluppare e far riaffermare queste nostre origini, non avendo tante alternative. La perdita del pastificio Russo, da questo punto di vista, è stata una sconfitta per tutti: il Comune non si è preso carico della sua azienda migliore magari con un accordo con i lavoratori”.

Il rapporto tra Comune e cittadini…

“Bisogna riuscire a far affermare il concetto di comunità tra Comune e cittadini. Qui c’è stata la cultura del potere. La città deve cambiare la sua percezione, il paese è di tutti, il paese è nostro. Se tutto viene fatto come si deve, noi viviamo tutti meglio e bene. Abbiamo esempi anche vicino a noi che funzionano”.

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