NAPOLI- Orde di tifosi scavalcano i tornelli e si impadroniscono dei treni della Circumvesuviana incuranti della sicurezza e degli altri passeggeri. Scene che si ripetono ogni domenica e si sono ripetute anche ieri alla stazione di Piazza Garibaldi. Qui, intorno alle 17,45, a match chiuso, un centinaio di ultrà appena usciti dal San Paolo hanno raggiunto la stazione della Vesuviana. Alla scena hanno assistito decine di viaggiatori tra cui don Aniello Manganiello che racconta: “Con grande menefreghismo e disprezzo delle regole e del senso civico, senza biglietto, hanno attraversato i varchi per portarsi ai binari della vesuviana. Le guardie giurate impotenti non hanno potuto fare altro che assistere con grande amarezza a questo spettacolo che si ripete tutte le domeniche sia che il Napoli giochi in casa e sia che giochi altrove”.
“E’ una delle manifestazioni della deriva di questa città- commenta amaramente don Aniello, sacerdote che ha cresciuto generazione di ragazzini nel difficile quartiere Scampia, sottraendoli ad un destino di droga e malavita- Senza regole non si va da nessuna parte. Povera Napoli. Non perdo la speranza ma certo lo scoraggiamento c’è. Assistere ogni giorno a comportamenti sprezzanti, per strada, nei bar, nelle famiglie, sul lavoro, alla vandalizzazione dell’arredo urbano, al linguaggio irriguardoso reciproco, al danneggiamento dei mezzi di trasporto, all’individualismo esasperato,alla ludopatia devastante,e alla diffusione del pensiero liquido nei comportamenti e nelle relazioni pubbliche e private. Prevale la logica dell’autonomia nelle decisioni personali: un grandissimo numero stabilisce da solo cosa è giusto e cosa è sbagliato.E pertanto,anche all’interno di un confronto rispettoso e civile è molto difficile pervenire ad una verità, e ad un comportamento condivisi. E’ il tempo del faccio come mi pare. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. C’è bisogno di una alleanza educativa tra le varie agenzie educative: famiglia,scuola,parrocchia,oratorio,associazioni,le istituzioni civili,le amministrazioni comunali. La società non gira,è colpa della società: ma chi forma la società? Noi.E allora decidiamoci seriamente,prima che sia troppo tardi.