NOLA- La Gori, la società che gestisce il servizio idrico integrato nei 76 comuni dell’Ente d’ambito Sarnese Vesuviano, scrive agli enti locali. La spa chiede di “sensibilizzare” le cittadinanze ad un minore spreco di acqua, visto l’aumento di consumi idrici registrati con il primo caldo di giugno. La nota, inviata a tutte le amministrazioni per le quali gestisce il servizio di fornitura, firmata dall’amministratore delegato Marati, chiede agli enti interpellati di fare in modo che i cittadini usino l’acqua in maniera “attenta e parsimoniosa” limitando l’utilizzo al consumo domestico. Stop alle irrigazioni ed agli innaffiamenti ‘selvaggi’, stop all’abuso di acqua per piscine e giardini. Gli enti locali dovranno adeguarsi alle richieste della Gori attraverso ordinanze sindacali così da limitare i problemi nella fornitura di acqua.
La carenza d’acqua è un problema atavico nell’area nolana e vesuviana, d’estate sottoposte a periodiche emergenze. Il motivo non sono solo i litri d’acqua consumati per innaffiare fiori o riempire piscine, ma anche la obsoleta rete idrica regionale che, come quella italiana, è un colabrodo. Basti pensare che in Italia su 383 litri di acqua erogati mediamente per ogni cittadino, solo 278 litri, arrivano realmente a destinazione. Poco meno di un terzo delle risorse, dunque, va perduto. Lo dice anche l’Istat (dati del 2011): rispetto allo stato delle infrastrutture che servono all’erogazione di acqua nel Sud del Paese l’insoddisfazione raggiunge livelli molto elevati, più elevati rispetto al Nord dove sulla rete idrica si investe. La dispersione complessiva (cioè la quota di acqua immessa nelle reti comunali di distribuzione che non raggiunge i nostri rubinetti) è pari al 32% ovvero qualcosa come 120 litri a testa al giorno. Ma ci sono regioni che vanno ben oltre questa media nazionale: in Puglia e Sardegna la dispersione va addirittura oltre 40%.