NAPOLI – Purtroppo non stupisce l’ennesima condanna dell’Italia per la totale mancanza di gestione del problema rifiuti – denuncia il WWF – condanna che questa volta comporta pesanti ripercussioni economiche che ogni contribuente italiano dovrà pagare, anche i più virtuosi. E’ dal 2007 che la Corte di giustizia Europea ha censurato pesantemente il nostro Paese per non aver rispettato “in modo generale e persistente”, gli obblighi comunitari sulla gestione dei rifiuti , in particolare le discariche di rifiuti.
La censura riguarda tutta l’Italia: sono 218 discariche in 18 delle 20 regioni italiane a essere non conformi alle regole che tutelano l’ambiente e la salute, come può confermare il WWF che segue decine di casi giudiziari con processi e denunce che vanno dalla Sicilia all’insospettabile Alto Adige. Come ci ricorda la Corte europea non è affatto sufficiente chiudere una discarica e coprirla di terra. Le discariche di rifiuti “tal quali” sono vietate in Europa dal 2000 (con le Direttive 91/156 e 94/62 CE, attuate solo in teoria con il decreto 22/1997 noto come Decreto Ronchi ). L’Italia invece che chiudere, mettere in sicurezza e bonificare le vecchie discariche ed approntare un sistema moderno e sostenibile di gestione dei rifiuti, che attui riduzione, riciclo e riuso continua a ‘risolvere’ il problema nascondendo la polvere sotto il tappeto e tollerando ancora centinaia di discariche abusive. La ”terra dei fuochi” (uno dei crimini di natura contro cui le guardie volontarie del WWF continuano a combattere e su cui è in corso la campagna WWFhttps://criminidinatura.wwf.it/ ) è solo il fenomeno più conosciuto e drammatico. E’ noto come l’aumento ormai vorticoso di malattie, anche gravi, in Italia sia legato a questo genere di problemi mai risolti e la Penisola è ormai satura di rifiuti interrati malamente ed illegalmente ovunque, comprese sostanze altamente tossiche e nocive . ‘Sono oltre 40 i casi pendenti di infrazioni comunitarie in materia ambientale che riguardano, oltre ai rifiuti, le acque , le bonifiche di siti inquinati, le Valutazioni ambientali, la tutela di habitat e fauna selvatica. Non è più tollerabile una tale situazione. Il WWF chiede che il Governo in stretta collaborazione con le Regioni e con le aziende metta fine a questa situazione ed attui finalmente in maniera rigorosa i principi europei di prevenzione, precauzione e “chi inquina paga” ha dichiarato Donatella Bianchi Presidente WWF Italia.