NOLA (Carmen Fusco Il Mattino) – Un locale ceduto nel 2008 in comodato d’uso ad un’associazione di volontariato: la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Nola sotto la lente della Guardia di Finanza. Dopo lo scandalo dei falsi mandati di pagamento e la sospensione del vice segretario del Comune di Nola, un’altra tegola si abbatte sul palazzo di città. Le fiamme gialle della compagnia di Nola, dirette dal capitano Luca Gelormino hanno acquisito tutti gli atti che riguardano la gestione del patrimonio immobiliare, sia quello attivo che quello passivo. Un’attività, quella avviata ieri mattina, che sarebbe stata messa in campo dopo una richiesta della Corte dei conti, intenzionata a vederci chiaro su di un’operazione che avrebbe potuto provocare un danno erariale al Comune di Nola. Uno squarcio che potrebbe spianare la strada ad un’ulteriore inchiesta da parte della Procura di Nola. Gli investigatori non si sbottonano, ma a confermare il motivo della visita in municipio è stato il primo cittadino di Nola, Geremia Biancardi:” L’acquisizione degli atti da parte della Guardia di Finanza della compagnia di Nola è il frutto di un esposto presentato alla Corte dei Conti per via del fatto che non tutti i dirigenti avevano ottemperato ad una nostra disposizione del 2010. Appena insediati, infatti, deliberammo la revoca di tutti i comodati che il comune aveva nei confronti di società ed associazioni”. “Partiamo dal principio – ha sottolineato il sindaco – che gli enti locali non possono dare in comodato d’uso gratuito beni immobili che invece dovrebbero essere fruttiferi”. Un esposto dunque alla base della nuova attenzione da parte della Guardia di Finanza che ora passerà al setaccio tutti gli atti prodotti per verificare eventuali ipotesi di reato: locazioni, fitti, cessioni. A chi sono stati fittati o ceduti i beni immobili nel corso degli anni, ed a quale prezzo. Ma anche da chi, eventualmente, siano stati fittati locali e per quale motivo. Dopo il velo alzato due anni fa sullo scandalo dei falsi mandati di pagamento effettuati da alcuni dipendenti infedeli con la complicità di prestanome ed imprenditori, l’attenzione degli investigatori sulle vicende finanziarie dell’ente continua ad essere alta. E’ il caso anche della vicenda che ha provocato la sospensione del vice segretario generale, accusato di abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico e colpito dalla misura dell’interdizione per due mesi. Il tutto mentre si attende la decisione del riesame che il 13 novembre scorso è stato chiamato a decidere su una richiesta di ordinanza di custodia per 4 persone, tra le quali anche qualche amministratore vecchio e nuovo, avanzata dai Pm di Nola e non accolta dal Gip. Inchieste complesse che stanno richiedendo un lungo e meticoloso lavoro di intelligence che chiama in causa magistrati contabili, procura e forze dell’ordine. Altre settimane con il fiato sospeso mentre il lavoro degli investigatori continua alacremente e le misure ed i provvedimenti si succedono senza sosta. Dopo mandatopoli affittopoli?