venerdì, Dicembre 27, 2024
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Inno all’amore, alla pace ed al cibo: Harmel commuove con Finché le stelle saranno in cielo

stellecielodi Isabella Savinelli 

Libro di memorie storiche e romantiche, di formazione interiore e culinaria, “Finché le stelle saranno in cielo” accarezza il grande tema dell’Olocausto con ricette d’amore e di cucina e per questo conquista una larga fetta di lettori. Il romanzo, esordio italiano della scrittrice americana Kristin Harmel, conteso da tutti gli editori e presto al cinema, è un inno alla speranza, l’ultima a morire anche di fronte all’oblio e ai crimini contro l’umanità.

La protagonista del romanzo è Hope, una donna di trentasei anni che vive a Cape Code e che, dopo aver divorziato, ha preso in eredità una pasticceria di famiglia turbata da una grave crisi. Questa scelta obbligata, dettata da una necessità di autonomia economica, la fa sentire una fallita e a ciò si aggiunge il rapporto conflittuale con la figlia Annie che la incolpa del divorzio. La pasticceria a suo tempo era stata aperta dalla nonna Rose Mckenna, ora affetta da Alzheimer, che, mentre guarda il cielo crepuscolare alla ricerca delle prime stelle, in un momento di lucidità riesce a scrivere una lista di nomi e una lettera da consegnare alla nipote quando sarà morta. Rose dà a Hope la lista dicendole che sono i nomi di tutta la sua famiglia sterminata nei campi di concentramento; pensa di essere l’unica sopravvissuta all’olocausto e chiede alla nipote di recarsi a Parigi per scoprire se qualcuno è sopravvissuto. La donna, aiutata in questo da un amico, Gavin, fatica a prendere una decisione poiché la sua pasticceria sta fallendo, ma alla fine si convince a partire grazie alle insistenze di Gavin e della figlia. Arrivata a Parigi, guidata dal ricordo della nonna e dal sapore unico e inconfondibile dei suoi dolci, cerca tutti i nomi di quella lista e scopre che molti sono morti durante l’Olocausto. L’unico che riesce a trovare è il fratello minore di Rose Alain, il suo prozio. Questo racconta a Hope tutta la storia e le parla del suo grande amore Jacob. Lui e Rose si erano innamorati e sposati in segreto ma, con l’arrivo dei nazisti a Parigi, lui fece partire Rose, incinta della mamma di Hope, per New York con la promessa di ritrovarsi lì. Adesso l’ultimo esito di questa storia è nelle mani di Hope che cercherà di riscrivere il finale della vita di sua nonna e di ricomporre i pezzi sparsi della sua.

“Finché le stelle saranno in cielo” è un libro dolce e amaro, scorrevole e denso, che affronta delle tematiche fondamentali: il confronto col passato per trovare la pace interiore nel presente, il rapporto tra genitori e figli, la forza di non perdere mai la fede nella speranza, l’interreligiosità, l’Olocausto. Questa terribile parentesi storica viene descritta in maniera un po’ astratta: non ci sono a riguardo notizie reali e cruente, l’autrice ha preferito un toccante e secondario legame col tema dell’Olocausto che fa da sfondo e dare più spazio alla speranza più che alla tristezza. Con uno stile chiaro e fluido e attraverso la voce di Hope e di sua nonna Rose, Kristin Harmel, dopo un inizio prettamente romanzato e culinario, intesse una storia nella quale l’amore eterno, lo spettro della strage degli ebrei, la caparbietà e la passione dei protagonisti e l’imprevedibilità della vita conquistano il lettore e lo spingono ad avere fede nella speranza almeno “finchè le stelle saranno in cileo”. Lo suggeriscono il nome della protagonista, “Hope”, e la frase riportata sulla copertina “anche nei tempi più bui si nasconde una luce inattesa”.

TITOLO: Finché le stelle saranno in cielo

AUTORE: Kristin Harmel

ANNO: 2012

EDITORE: Garzanti

PAGINE: 363

PREZZO: 16,40€

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