NOLA- Lavori di manutenzione al Tribunale di Nola, tre indagati rischiano di finire alla sbarra. Il gip ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per G. M., responsabile della manutenzione degli uffici giudiziari del Tribunale nolano, C. T. e G. G., titolari di una ditta del Barese aggiudicataria dei lavori manutentivi ma che in realtà non li avrebbe mai compiuti. L’accusa nei confronti dei tre indagati è di falso ideologico e truffa. Della richiesta di rinvio a giudizio si discuterà a dicembre dinanzi il Gup, nel frattempo il Comune di Nola si è costituito parte civile.
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Procura di Nola, la ditta di Bari si era aggiudicata un appalto di 200mila euro con l’ente di Piazza Duomo, relativo alla manutenzione degli impianti elettrici e dei condizionatori delle aule di giustizia. Lavori che non sarebbero mai stati svolti perché sul posto non c’era mai nessun tecnico. La presunta truffa però si è infine svelata quando a causa di un problema agli impianti il Palazzo di Giustizia rimase “al buio” e si constatò che non era presente nessun operaio dell’azienda di Bari. Da lì partì l’ inchiesta che avrebbe appurato la presunta condotta fraudolenta dei tre indagati.
Da questa vicenda il Comune di Nola ha subito un danno economico rilevante, affidando lavori ad una ditta di fatto fantasma. Per questo l’ente si è costituito parte civile e chiede i danni come ha fatto pure nel corso del processo “Mandatopoli”.
