sabato, Dicembre 28, 2024
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Italiani caffeinomani, ma non troppo: solo decimi nel mondo

NAPOLI – L’Italia rappresenta il terzo Paese in Europa per l’export di caffe’ torrefatto (con circa 3,2 milioni di sacchi, equivalente a 186 milioni di kg di caffe’ verde), mentre, a livello mondiale, e’ al quarto posto, alle spalle della Germania, del Belgio e degli Stati Uniti: sono alcuni dei dati diffusi dal Comitato Italiano Caffe’, organismo di coordinamento delle associazioni nazionali di categoria che operano nella filiera italiana del caffe’. Nel 2013, inoltre, l’Italia e’ terza fra i Paesi maggiori importatori di caffe’ e figura al decimo posto per consumo pro-capite, 5,56 kg, in calo del’1,24% rispetto al 2012. L’Italia ha un consumo di caffe’ pari al 7,46% dei consumi apparenti mondiali e al 13,50% di quelli della UE. I consumi interni hanno manifestato un calo dei volumi dovuto sia a una flessione (piu’ leggera) dei consumi domestici che a quella (piu’ pesante, invece) dei consumi extra-domestici. Il calo italiano e’ una situazione in controtendenza rispetto alla media europea dove i consumi pro capite (4,94 kg) risultano in aumento del 2%. Quella proposta dal Comitato Italiano Caffe’ e’ una panoramica sui punti di forza e problematiche di un mercato, quello italiano, che e’ uno dei settori industriali piu’ vivaci del food & beverage, con oltre 700 torrefazioni e 7000 addetti che lavorano nel comparto, per un giro d’affari alla produzione di 3,1 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro destinati all’esportazione. Un mercato maturo, vivace e che cambia velocemente, come sostiene il presidente del Comitato Italiano Caffe’, Patrick Hoffer: “Il dato rilevante e’ che il settore del porzionato continua a crescere, rispetto al macinato moka, sostanzialmente stabile. Nei primi mesi dell’anno, le vendite di caffe’ porzionato hanno sfiorato una crescita del 6%”. (AGI) .

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