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Mondiali 2014: Brasile-Olanda 0-3, Orange al terzo posto. Carioca senza onore

di Claudio Agave (MaiDireCalcio)

Brasile-Olanda ha significati diversi per entrambe le Nazionali: può essere la partita del riscatto per i verdeoro che, dopo la figuraccia rimediata contro la Germania in Semifinale, hanno bisogno di un risultato positivo per non lasciare il proprio pubblico a bocca asciutta e più che arrabbiato. Per l’Olanda la gara sostanzialmente ha significato nullo, come già notato dalle dichiarazioni cristalline di Van Gaal (all’ultima sulla panchina dell’Olanda) e Robben in tal senso. Il C.T. brasiliano Scolari opta per un discreto turnover, con due cambi principali: dentro Maxwell e Jo, fuori Marcelo e il contestatissimo Fred. In panchina anche un’altra delle grandi delusioni di questo Mondiale, il calciatore dello Zenit San Pietroburgo Hulk. Per l’Olanda possibilità dall’inizio per Clasie e coppia d’attacco Robben-Van Persie per chiudere in bellezza. Piccoli problemi per Snejider nel riscaldamento, che dunque rimane fuori dall’11 titolare (e, probabilmente, ci rimarrà per tutta la gara). Al suo posto De Guzman.

Qualche fischio accoglie il Brasile al momento dell’ingresso in campo. Fischi che i verdeoro vorrebbero tramutare in applausi. L’inno sistema momentaneamente le cose ma tutto si complica subito: Thiago Silva commette fallo su Robben lanciato a rete e l’arbitro Haimoudi sbaglia due volte, concedendo il rigore (ma il fallo era fuori area) e non espellendo il capitano verdeoro. Dal dischetto Van Persie fredda Julio Cesar e porta subito in vantaggio l’Olanda dopo 3′. Van Persie mette così a segno la sua quarta rete in questo Mondiale. Padroni di casa subito sotto, la reazione è timida e la Nazionale di Van Gaal gestisce la sfera senza troppi affanni, mostrando la solita grande compattezza. E l’inevitabile conseguenza è lo 0-2 degli Orange: al 17′ è Blind a raddoppiare, raccogliendo di destro una respinta di testa di David Luiz e battendo Julio Cesar in uscita disperata. Inquietante il piazzamento dei difensori brasiliani che danno a Blind (un terzino non proprio noto per la propensione al gol) il tempo di stoppare, mirare e concludere col piede d’appoggio. L’incubo del Brasile sembra non avere fine. Il primo tiro in porta dei Pentacampeones arriva dopo un’azione personale di Oscar che però conclude centralmente su un attento Cillessen. Gli uomini di Scolari non danno comunque la sensazione di poter creare pericoli enormi verso la porta olandese: la manovra è sempre troppo lenta e costruita male. Ne paga le conseguenze soprattutto Jo che (come d’altronde Fred prima di lui) non ha le qualità per poter creare da solo preoccupazioni al portiere di turno e paga oltretutto la marcatura strettissima di Vlaar. Dopo una conclusione alta di De Guzman è il Brasile al 37′ ad avere l’occasione migliore del suo primo tempo: punizione tagliata di Oscar davanti alla porta ma sia Jo che Paulinho che David Luiz mancano l’appuntamento con il gol trattenendo l’urlo dell’Estadio Nacional. L’Olanda ristabilisce subito il predominio con un sinistro di Van Persie da fuori, neutralizzato da Julio Cesar. Il primo tempo si chiude tra i fischi copiosi dei tifosi brasiliani, ancora una volta alle prese con una compagine confusa e decisamente non all’altezza della situazione.

Secondo tempo che si apre con una sostituzione nelle fila della Selecao: un impalpabile Luiz Gustavo lascia il campo al centrocampista del Manchester City Fernandinho. Il Brasile sembra essere sceso in campo con un piglio differente ma l’Olanda prova subito a colpire in ripartenza con Robben. Scolari getta nella mischia anche Hernanes per cercare la quadratura del cerchio e il Brasile sembra beneficiare dell’ingresso dell’interista, volto a perfezionare la manovra. Ramires prova a trovare la porta con un destro incrociato ma la palla si spegne sul fondo senza che Cillessen debba intervenire. Successivamente, David Luiz prova a riproporre la prodezza su calcio di punizione già vista contro la Colombia, stavolta con risultati più scarsi. Episodio dubbio al 68′: Blind tocca Oscar in piena area di rigore, il brasiliano sembra comunque cercare il contatto e per questo Haimoudi opta per il giallo per simulazione, scatenando le proteste dei calciatori e dei tifosi verdeoro. Scolari non ha più nulla da perdere e manda in campo anche Hulk in luogo di Ramires: l’ex Porto si fa subito vedere con un mancino che non inquadra lo specchio della porta di Cillessen. L’Olanda, dal canto suo, sembra non essere intenzionata ad infierire maggiormente e si limita ad un possesso della sfera ordinato e a qualche sporadica ripartenza. Dopo un finale di gara senza emozioni, arriva al 91′ la terza rete dell’Olanda: a siglarla Giorgino Wijnaldum che così mette a segno il suo primo gol in un Campionato del Mondo. Dopo la passarella d’onore che Van Gaal concede al terzo portiere Vorm, arriva il triplice fischio dell’arbitro, una vera manna dal cielo per Scolari e i suoi. Si chiude così su poli opposti il Mondiale di Brasile e Olanda: gli europei tornano in patria da imbattuti per la prima volta in una Coppa del Mondo, mentre il Brasile (subissato dai fischi dei suoi supporters) dovrà cercare di ripartire da Neymar e da un cambio di mentalità che appare quantomeno doveroso dopo le brutte figure rimediate nelle ultime due uscite (10 gol presi in due gare) che, di fatto, hanno rovinato quella che doveva essere la grande festa del popolo carioca. Le prossime Olimpiadi potrebbero permettere di mitigare la rabbia e la delusione, ma chissà quanto dovrà attendere adesso il Brasile per poter giocare di nuovo un Mondiale casalingo. Sempre, ovviamente, che poi lo si vinca.

Fonte: Contra-ataque.it

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