mercoledì, Febbraio 5, 2025
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Sotto la luna George e la sua chitarra, Avella balla sulle note di Benson

benson2AVELLA- (di Bianca Bianco) Grinta, voce caldissima e la sua mitica chitarra Ibanez. George Benson, un uomo solo al comando del ritmo nell’anfiteatro romano ieri  per la serata inaugurale della diciannovesima edizione del Pomigliano Jazz. Kermesse divenuta da qualche anno itinerante e che ha scelto l’Irpinia, e un sito archeologico di Avella, per le tappe  più importanti della manifestazione.  L’anno scorso Ludovico Einaudi, due anni fa gli Incognito con Mario Biondi, per il 2014 un George Benson in gran forma insieme alla sua band: Michael O’Neill (chitarra), Thom Hall e David Garfield (tastiere), Khari Parker (batteria), Stanley Banks (basso) e la sensuale Liliana de los Reyes, percussionista dalla bellissima voce. Il concerto, durato all’incirca un’ora e mezza, si è idealmente diviso in due parti:la prima è “Performing his greatest hits live”, che riassume la sua carriera e le sue collaborazioni con artisti del calibro di Aretha Franklin e Miles Davis, e poi “Inspiration”, dal titolo dell’album di cover del grandissimo Nat King Cole. Una scaletta infinita di successi ed hit immortali, su tutte “Give me the night” che ha fatto ballare tutto il pubblico, dalle gradinate alla platea, a”Turn your love around”, dalla romantica “In your eyes” a “Love x love” e poi i brani strumentali nei quali George ha accarezzato la sua Ibanez sotto la luna piena che ieri ha illuminato l’antica arena, risparmiata dalla fastidiosa pioggia che nel pomeriggio minacciava di rovinare lo spettacolo. Potere della buona musica, nonostante le nuvole e un freddo autunnale, il clima nell’anfiteatro era invece caldissimo. Benson, gilè di seta blu su completo scuro, ha dialogato col pubblico in inglese (tranne per i ringraziamenti in italiano) spiegando le sue ispirazioni musicali (Nat King Cole tra tutti) e l’apprezzamento per i musicisti italiani e la grande vena melodica del nostro Paese, con un breve e simpatico omaggio all’italoamericano Dean Martin. Poi c’è stato spazio solo per la musica che ha entusiasmato gli  spettatori, distribuiti tra gradinate e platea. Un buon successo e una bella vetrina sia per Avella che per il Pomigliano Jazz che continuerà con altri appuntamenti la sua lunga estate musicale . Ancora una volta suggestiva l’idea degli show nell’anfiteatro, diventato ormai palcoscenico di star internazionali. Prima del concerto era possibile visitare l’arena grazie alla Soprintendenza ed al gruppo archeologico Maiuri, al tramonto si è accesa la fioca illuminazione dell’anfiteatro per accogliere il pubblico, gestito dal servizio d’ordine del Pomigliano Jazz e dalla Protezione civile di Avella.

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