ROMA – Si sono improvvisamente aggravate le condizioni di Ciro Esposito. Lo si apprende da fonti sanitarie, che sottolineano come al momento si tema per la vita dell’uomo, rimasto ferito da colpi di pistola a Roma il 3 maggio, vicino allo Stadio olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.
Un’infezione polmonare che si è innestata in un quadro clinico già compromesso. Sarebbe questa la causa dell’aggravarsi delle condizioni di Esposito. L’uomo e’ gia’ stato sottoposto ad alcune operazioni, la prima al polmone; è in dialisi e ha un’attività epatica non pienamente efficiente. L’ultimo intervento il 19 giugno scorso
L’avvocato: Esposito in fin di vita, gli siamo vicini
“Siamo tutti più vicini a Ciro, più che mai. La partita più importante da vincere oggi è quella di Ciro contro la morte”: così l’avvocato Angelo Pisani, legale di Ciro Esposito, ha commentato l’aggravarsi delle condizioni di salute del tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima dell’ultima finale di Coppa Italia a Roma “Secondo quanto ho appreso dall’ospedale Gemelli – ha detto ancora Pisani – il quadro clinico di Ciro ha subìto un fortissimo peggioramento e le condizioni del ragazzo sono gravissime”. “Alla famiglia dico – ha poi concluso l’avvocato – più che mai non mollate”.
Accanto a Ciro Esposito in queste ore la madre del giovane, Antonella Leardi, che è rimasta sempre al capezzale del figlio in queste settimane. Al Policlinico Gemelli sono arrivati altri familiari del supporter napoletano. Nella stanza dove si trova il giovane è arrivato anche un sacerdote.
Per il ferimento in carcere tifoso giallorosso
Per gli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, e per il ferimento di Ciro Esposito, in fin di vita al Gemelli, è attualmente detenuto per l’accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis. Secondo gli inquirenti, l’ultrà romanista ha fatto fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, nel corso di una rissa scoppiata dopo che De Santis, assieme ad altre tre persone ancora da identificare, aveva provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus con lanci di oggetti e fumogeni. Nei confronti dei tre tifosi partenopei rimasti feriti, il pm Eugenio Albamonte contesta il reato di rissa. Per questa vicenda nelle scorse settimane si è svolto un incidente probatorio per raccogliere la testimonianza di Raffaele Puzone, il supporter napoletano che ha confermato di aver visto De Santis fare fuoco. Nel corso della sua ricostruzione però il superteste è caduto in contraddizioni. (ansa)