di Nello Lauro (Il Mattino)
NOLA – Allagamenti, malori, isteria, panico, rassegnazione, proteste e polemiche. La “summer storm” inonda ancora una volta il Nolano e continua a fare danni impressionanti in tutti i comuni. Da Nola a Cicciano passando da Camposano e Roccarainola finendo a Tufino: nessun centro è stato risparmiato dalla copiosa pioggia che si è abbattuta nel pomeriggio di ieri. Senza soluzione di continuità i disagi e i danni per i cittadini e per gli automobilisti e lavoro straordinario per carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani, protezione civile (almeno 10 squadre in azione) e personale medico. A Cicciano una ragazza di 24 anni è stata salvata dalla polizia locale perché era rimasta bloccata nella sua Toyota Yaris mentre il fiume di acqua e detriti saliva nella zona del liceo scientifico Enrico Medi: tempestivo l’intervento degli agenti dopo la disperata telefonata della donna al padre. Peggio è andata a un pensionato di Roccarainola che ha avvertito un malore dopo che la sua abitazione è stata invasa da un fiume d’acqua, l’uomo si è accasciato al suolo ed è stato soccorso dall’intervento dei medici del 118 arrivati sul posto: ora è ricoverato all’ospedale Santa Maria la Pietà di Nola. Nella città dei ristoranti le strade più colpite sono via Principe di Piemonte, via Marconi e via D’Avanzo con qualche crollo di muri nelle frazioni di Sasso e Gargani: l’ondata di melma ha invaso cantine e piani interrati delle abitazioni. Devastanti gli effetti dello straripamento dei Regi Lagni a Cicciano dove è crollata una parte del muro di contenimento nell’alveo al confine con Camposano, con allagamento nell’area dell’alveo Avella. Cittadini con gambali e pale di supporto all’azione dei mezzi del comune di Cicciano per spalare fango in via Roma, corso Garibaldi e via Corpo di Cristo. A Nola isolato per un’ora il rione Poverelli con problemi in via Anfiteatro Laterizio, via Nazionale, piazza Risorgimento, via Ottaviano Augusto e il ponte di via Polveriera mentre a Cimitile si è completamente allagata la zona del Pizzone. Apocalittica la situazione a Tufino dove dal rione Iacp al centro fino a via Turati una vera e propria marea di acqua, fango e detriti ha invaso le cantine, fatto saltare i tombini e crollare alcuni muri di contenimento dei regi lagni: cittadini inferociti che si sono rifugiati per paura inizialmente sui tetti poi hanno cominciato a spalare con rabbia e rassegnazione i detriti; in diverse abitazioni sedie e suppellettili galleggiavano nel fiume marrone diventato di fatto il nuovo padrone di casa. Su tutte le furie il sindaco Mascolo: “E’ un disastro- ha commentato – alberi e detriti hanno ostruito i regi lagni, questo è il risultato della mancata pulizia degli alvei. Pulizia che chiediamo da anni”. Caos anche lungo l’autostrada A16 Napoli- Bari tra Tufino e Baiano dove un costone è franato sulla carreggiata all’altezza di Tufino con il fango che invaso una corsia paralizzando il traffico per diverse ore. Ad aggravare la situazione le difficoltà incontrate dalle forze dell’ordine per raggiungere la zona dello smottamento. Mentre si gestivano le operazioni per raggiungere l’area franata, la società Autostrade italiane di concerto con le forze dell’ordine ha deciso di chiudere la rampa di accesso all’autostrada in direzione di Bari a Baiano: si sono formate lunghe code che solo in serata sono state smaltite. Un vero e proprio bollettino di guerra che ripropone vecchi e nuovi problemi: mancata pulizia degli alvei, caditoie al collasso, tombini della consistenza del burro. E ogni qual volta il cielo diventa scuro in questa pazza estate tutti tremano. Una sola è la certezza: senza manutenzione si rischia di finire sottacqua. (foto in evidenza è di Aldo Graziano)
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