RIO DE JANEIRO – L’Argentina, nella gara di esordio ai Mondiali, ha vinto per 2-1 sulla Bosnia. I sudamericani, pero’, nel tempio del calcio, il Maracana’ di Rio de Janeiro, non hanno brillato e hanno sofferto parecchio contro Pjanic e compagni. Decisiva l’ennesima perla di Messi, bravo a raddoppiare (al 65′), dopo l’autorete iniziale di Kolasinac (al 3′). Di Ibisevic (a 5′ dal termine) il sigillo della Bosnia. Nell’Argentina hanno trovato spazio dal primo minuto l’interista Campagnaro e il napoletano Federico Fernandez. Soltanto a inizio ripresa e’ entrato in campo, invece, l’altro partenopeo, ovvero il centravanti Higuain, il quale, assieme all’ex giallorosso Gago, ha cambiato il volto della formazione biancoceleste. Nel 4-2-3-1 della Bosnia protagonisti, fin dalle prime battute, oltre al romanista Pjanic, il laziale Lulic e l’attaccante del Manchester City Dzeko. Subito in salita la gara per gli europei. Al 3′, su una punizione calciata da Messi, dopo un tocco di testa di Rojo, Kolasinac si e’ macchiato del piu’ classico degli autogol. A seguire l’Argentina non ha imposto il proprio gioco e la Bosnia ha ripreso forza, dopo il colpo iniziale. In chiusura del primo tempo, al 41′, l’occasione migliore per gli ex jugoslavi: su un corner battuto da Pjanic, Lulic ha colpito bene di testa, ma Romero e’ stato bravo a negargli il gol. Nella ripresa i due importanti cambi del tecnico argentino, passato dal 3-5-2 al 4-2-3-1: dentro Gago e Higuain, fuori Campagnaro e Mascherano. I frutti del nuovo modulo sono arrivati al 20′: Messi ha scambiato con il centravanti del Napoli (che ha garantito maggiore profondita’) e poi ha firmato un gol splendido, con un mancino a girare rasoterra dei suoi. Anche dopo questa sberla la Bosnia ha comunque trovato la forza di reagire e all’85’ ha accorciato le distanze con Ibisevic, che ha castigato Romero, con un tunnel. Le forze residue e i pochi minuti rimasti hanno poi costretto Pjanic e compagni ad alzare bandiera bianca. C’e’ stato il primo squillo di Messi; per il resto si e’ visto troppo poco per una Nazionale carica di campioni come quella Argentina.