di Bianca Bianco (Il Mattino)
BAIANO- L’acqua della sorgente sgorga ancora da un fontanella perennemente aperta e l’ombra del bosco dà ancora sollievo nei giorni della calura insopportabile. Ma a Baiano il tempo sta divorando la piccola chiesa dipinta di rosa, gli anni trascorsi hanno reso l’antica residenza di pietra retrostante un rudere e l’immondizia assale molti angoli. Nella lotta tra il presente e la memoria collettiva dei baianesi, però, Fontana Vecchia resiste. È un fortino impenetrabile come i ricordi che accoglie da secoli e che sono patrimonio immateriale di Baiano. Questa mattina, fino al pomeriggio inoltrato, come avviene da decenni questa oasi costruita nel bel mezzo di un boschetto, nei pressi di un torrente oggi secco, in una piccola radura tra i noccioleti, sarà la meta dei gitanti della piccola Pasquetta mandamentale.
Un pic nic fuori porta posticipato al mercoledì, una tradizione che non viene abbandonata né intaccata da nuove abitudini o dai ritmi imposti dalla fretta. Anzi, se c’è un luogo in cui il tempo si ferma è proprio Fontana Vecchia. A Baiano il rito pasquale impone che siano tre i giorni di riposo e scampagnate che seguono la domenica. Oltre al Lunedì in Albis, ci si dà appuntamento il martedì sulla collina di Gesù e Maria anche nei pressi dell’Eremo dove ieri ha celebrato funzione il vescovo della Diocesi di Nola, Beniamino Depalma. Il giorno dopo, il mercoledì dopo Pasqua, un corteo costante di persone di ogni età, anche dalla vicina Mugnano, raggiunge l’insolita piazzetta, pavimentata con sampietrini nel bel mezzo del bosco e ombreggiata da un alto platano piantato nel 1928. Prima si assiste alla Messa, poi si passa il tempo tra concertini, ultime leccornie sopravvissute agli eccessi di Pasqua e semplice relax.
Le gite a Fontana Vecchia continuano nonostante lo stato di degrado che sta assalendo la chiesa rurale edificata nel 1660. In questi giorni stanno continuando le trattative tra il Comune di Baiano ed i privati che hanno ereditato l’area per l’acquisizione del piccolo complesso quasi diroccato. Il sogno è quello di portare la chiesa nel patrimonio non solo immateriale ma anche immobiliare dell’ente così da poterla restaurare. In attesa che ciò avvenga, l’amministrazione quest’anno chiede ai baianesi non solo di mantenere viva la tradizione, ma anche di proteggerla dall’inciviltà. Kit per la raccolta differenziata e informazioni su tempi e modi saranno distribuite tra i gitanti per aiutarli a preservare la piccola oasi baianese.