lunedì, Novembre 25, 2024
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Terra dei fuochi, è scontro sindaco-ambientalisti. Nola è sana. No, sei bugiardo

La mappa del sito di Piazzolla 'avvelenato'
La mappa del sito di Piazzolla ‘avvelenato’

di Bianca Bianco

NOLA- Per Geremia Biancardi, sindaco di Nola, è una ‘operazione verità’. Gli attivisti del Forum ambiente non sono della stessa opinione. Il dossier dei ministeri di Ambiente, Salute ed Agricoltura che ha individuato le 51 aree a rischio della Campania- in cui è fatto divieto assoluto di coltivazione- divide l’opinione pubblica. Tra i siti c’è anche Nola, un terreno di 10mila metri quadrati a Piazzolla. Per il primo cittadino si tratta di una dimostrazione del fatto che Nola ed il Nolano hanno un territorio sano: “Finalmente un’operazione di verità- dice Biancardi- la nostra città da terra dei fuochi torna ad essere terra di lavoro. Tra i 51 siti per i quali è stata inderdetta la vendita di prodotti agricoli c’è solo un’area che sorge sul nostro territorio e misura 10 mila metri quadrati. Vuol dire che tutto il resto è sano ma non dormiremo sugli allori. Coinvolgeremo le associazioni ed incalzeremo la Regione ed il Governo per la necessaria bonifica”.

Una dichiarazione che ha scatenato la reazione degli ambientalisti del Forum area nolana: “Rimaniamo basiti- affermano al giornalelocale- nel leggere le affermazioni del sindaco di Nola, Geremia Biancardi, secondo il quale, a parte quel terreno di Piazzolla, “tutto il resto è sano”. Questa ci sembra enorme miopia politica. In realtà la volontà è quella di cogliere la palla al balzo per rassicurare i cittadini e non dover essere così costretti ad affrontare seriamente i numerosi problemi ambientali della nostra città”.

I Forumnisti a Biancatdi rispondono ricordando “le altre numerosissime criticità ambientali presenti nella città di Nola: la piana di Boscofangone, dove pare che Carmine Alfieri abbia fatto intombare fusti di rifiuti industriali, senza contare quelli che furono trovati nei terreni circostanti, un po’ di tempo fa. Il sito dove sorge la cereria Nappi, nel quale l’estate scorsa si è sviluppato un incendio che ha fatto si che fossero bruciati vari materiali tossici. La discarica Ardolino, la quale pare sia una vera e propria bomba ecologica. Inoltre a Nola è ampiamente diffuso il fenomeno degli sversamenti illegali di rifiuti speciali e tossici con conseguenti roghi”.

Un elenco di siti a rischio, tra i quali anche il parcheggio del cimitero di Nola in cui l’amministrazione ha autorizzato il temporaneo stoccaggio di rifiuti rimossi dai Regi lagni. Nola, inoltre, continuano gli attivisti “secondo l’indagine epidemiologica Sebiorec, commissionata qualche anno fa dalla regione Campania, sarebbe la città  con i valori più alti per i policlorobifenili (Pcb) simili alle diossine. Tutto ciò senza contare che nei paesi limitrofi ci sono tantissime altre criticità ambientali che procurano malattie ed inquinamento: la cisternina, cava Difesa, cava Marinelli, le discariche Paenzano I e II per citarne alcune”.

“Le conseguenze di questi scempi ambientali- sostengono i componenti del Forum-  vengono pagate da tutti i cittadini dell’area nolana, poiché le malattie non riconoscono i confini che l’uomo ha stabilito per dividere le città. Ragion per cui ci pare paradossale che le vari amministrazioni si preoccupino soltanto del loro orticello”.

“Noi continueremo a vigilare, documentare, informare, sensibilizzare e denunciare.- concludono- E proprio perchè riteniamo che il biocidio possa essere sconfitto soltanto con un maggior controllo popolare, stiamo organizzandoci per creare delle consulte ambientali in tutti i comuni dell’area nolana”.

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