sabato, Novembre 23, 2024
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Nola che cambia sceglie Tripaldi, ma il destino della coalizione è in bilico: Pd pronto ad uscire dal gruppo

primarie_candidatidi Bianca Bianco

NOLA- “Nola che cambia” punta su una donna. Il nome uscito dalle urne elettorali è quello di Mariafranca Tripaldi, avvocato penalista, presidente dell’associazione commercianti Accan, ‘pasionaria’ contro il piano traffico sostenuta anche da Nola Now. Tripaldi ha vinto al fotofinish contro Francesco Passaro (808 voti contro 753), il candidato supportato dal Pd cittadino, distanziato di duecento voti il candidato di Sel- Città Viva Gianluca Napolitano (554 voti), nessuna storia per l’outsider Maurizio Costagliola (135 voti).  (qui l’articolo del giornalelocale che per primo ha dato i risultati ancora non ufficiali)

I DATI- Il principale dato è quello numerico. A meno di 24 ore dalla chiusura delle urne si fanno i conti. E sono numeri che, come sostengono quanti sono vicini alla coalizione, nessuno si aspettava e- per dirla con lo stesso Gianluca Napolitano- ‘impensieriscono’. Già da metà mattina si registravano le file dinanzi i seggi cittadini (via Tansillo, via Fonseca). Code di elettori muniti di tessera elettorale, molte ‘facce sconosciute’ (è ancora la definizione data da Napolitano) pronti a scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. A fine serata si scrutinano 2256 voti, ben al di sopra delle aspettative del tavolo dell’alternativa che però non brinda a questo exploit. Troppi sospetti e dubbi, avanzati però sinora ufficialmente solo dal candidato di Sel e Città Viva, sulla presenza di “truppe cammellate” presumibilmente inviate dal centrodestra. Una presenza per dare fastidio e falsare il risultato o una discesa in campo a supporto di chi aveva chiesto appoggio? A mettere del ‘pepe’ è  il manifesto di Forza Italia, affisso ieri mattina, in cui ironicamente si svelavano presunte richieste di voti da parte dei candidati alle Primarie proprio al partito di Biancardi, e le dichiarazioni di Pizzella (Udc) al giornalelocale (“Queste Primarie vanno cambiate nel metodo, hanno chiesto voti anche a noi”). Ovunque sia la verità, adesso conta il dato numerico. Saranno poi i garanti, che si riuniranno oggi, a sancire definitivamente la legittimità del voto (su cui peratro non vi dovrebbe essere alcun dubbio).

I VOTI- Ieri sera il testa a testa in città è stato prima tra Tripaldi e Napolitano, poi tra Tripaldi e Passaro. Infine ha prevalso la prima ma per una manciata di voti. Tripaldi vince a Piazzolla (141 voti) dove ha incassato il supporto di Salvatore Maffettone (consigliere comunale ex Pd). Scarsissima l’affluenza a Polvica dove la spunta Napolitano con appena 10 voti. Tanti bastano.  Al Pizzone questi i risultati: 61 Tripaldi, 47 Passaro, 36 Napolitano, 3 Costagliola, 1 nulla (totale voti 148). Ma è nei seggi cittadini che è vera sfida. Tripaldi ottiene 603 preferenze, Passaro 630, Napolitano 358 e Costagliola 132. L’affermazione di Passaro in città non basta, Piazzolla trascina Tripaldi alla vittoria. La sfida, a detta degli osservatori, è stata- al netto di ogni considerazione- intensa ed emozionante. E forte anche l’attesa: un brivido di democrazia in una città politicamente sedata da tempo.

IL POST VOTO– Si fa presto a dire coalizione. Ma dopo la vittoria di Mariafranca Tripaldi cosa succederà al tavolo dell’alternativa? Avanzare dubbi e ricostruzioni non è peregrino. Non tutti vogliono la Tripaldi candidata sindaco, figuriamoci il Partito democratico che in questa competizione non si è speso neanche più di tanto. Prima le critiche di Massimiliano Manfredi (deputato Pd) alla scelta della data (in una intervista al giornalelocale in cui sostenne che si poteva ‘bruciare’ il candidato), poi la sua assenza dai dibattiti coi 4 candidati. Il Pd ha sostenuto Passaro ma tiepidamente, e già tra i commentatori delle cose locali c’è chi avanza l’ipotesi che al partito di via Tansillo interessi più una presunta alleanza con l’Udc che restare con Nola che cambia. Difficile pure che Sel appoggi la Tripaldi. Ma i giochi non sono ancora fatti. Ora “Nola che cambia” è chiamata alla vera prova di cmaturità del censtrosinistra nolano: mantenere integra l’alleanza e non disperdere un bagaglio elettorale comunque importante. Il ‘bottino’ in palio, ovvero la riscossa dell’alternativa politica al dominio del centrodestra nolano, è troppo alto.

 

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