NAPOLI- Trentasei ordinanze di custodia cautelare. Questo l’esito dell’operazione della Finanza di Napoli che, coordinata dalla Procura partenopea, ha eseguito le misure nei confronti di soggetti accusati di importazione, fabbricazione e commercializzazione di materiale contraffatto. Sette persone sono finite in carcere, 27 ai domiciliari, due hanno l’obbligo di presentazione. I destinatari delle ordinanze sono, secondo gli inquirenti, componenti di una organizzazione dedita alla contraffazione, gli autori ed ideatori di una filiera del falso che ha la centrale a Napoli ed hinterland e che è gestita dal clan Mazzarella, come emerso già nel corso di una prima operazione conclusasi lo scorso 17 gennaio. La contraffazione riguardava importanti griffe e marchi.
TRE SODALIZI CINO-NAPOLETANI- Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali predisposte dagli inquirenti (circa 120 le utenze controllate) è emersa l’esistenza di tre sodalizi- con identità e struttura autonome- che agivano in tutta Italia, in Europa dell’Est. Le organizzazioni facevano capo ai napoletani Vincenzo Barone e Vincenzo Rotondo ed ai cinesi Xingman Chen e Changiang Jin. Le tre organizzazioni si occupavano di far entrare in Europa ed in Italia capi di abbigliamento contraffatti provenienti dalla Cina (per la clientela menoi esigente) e dalla Turchia (per chi voleva spendere di più, essendo i capi identici a quelli originali).
MARCHI FAMOSI– Per fabbricare la merce si servivano di fabbriche clandestine nelle quali ‘creavano’ i loro falsi: La Martina, Dolce e Gabbana, Ralph Lauren, Burberry, Hogan, Blauer, Gucci, Louis Vuitton. Nasceva così un mercato parallelo del falso, di dimensioni enormi e in grado di compromettere i canali seri di rifornimento.
MUTUA ASSISTENZA DEL FALSO– Dalle indagini è emerso che sebbene le tre organizzazioni fossero autonome, si ‘aiutavano’ nel reperimento di merce e marchi. In tutto sono state denunciate 40 persone, sequestrati 412mila capi contraffatti, 10588 metri di pellame e tessuti con marchi falsi, 16 laboratori clandestini, 24 macchinari, 4 automezzi, 20mila euro in liquidi, 6596 calzature usate come carico ‘di copertura’ e 2,4 kg di sigarette di contrabbando. A carico dei presunti esponenti delle organizzazioni è in corso il sequestro di conti, beni mobili e immobili del valore di 8 milioni di euro.