NOLA- Volano stracci nella maggioranza di Geremia Biancardi. Ieri il Consiglio comunale si è trasformato in un ring tra partiti che appoggiano (o appoggiavano) l’amministrazione di centrodestra. Sono volate offese e accuse reciproche, ingiurie e “maleparole”. Una sceneggiata dal sapore prelettorale, secondo alcuni una resa dei conti vera e propria. Confronto acceso tra Vincenzo Iovino e Geremia Biancardi.
La guerriglia è stata innescata dalla richiesta, da parte di Raffaele Casilli, di sfiduciare il presidente del Consiglio comunale Francesco Pizzella dopo i fatti della scorsa settimana: la presunta aggressione ad un dipendente comunale, finita in querela. Una proposta non appoggiata. Accesa la miccia, è nata una furente discussione tra i consiglieri della maggioranza, che ha visto tra i protagonisti Iovino e Biancardi. Un dibattito sulla sfiducia che sapeva di redde rationem nella coalizione alla guida della città da cinque anni. Non sono mancati gli insulti.
L’opposizione presente in aula ha quindi optato per l’abbandono dell’aula consiliare. La maggioranza è rimasta da sola a dibattere, esaurita la battaglia interna, sui due punti all’ordine del giorno: piano anticorruzione per le pubbliche amministrazioni e regolamento del nonno vigile (passati all’unanimità dei presenti). Raffaele Casilli ha invece dichiarato l’intenzione di dimettersi dalla carica di presidente della Commissione Affari Sociali e dalla vicepresidenza del Consiglio. Di sfiduciare Pizzella non si discute.
“Ieri è stata scritta una pagina amara della storia della città- ha dichiarato a margine del Consiglio il consigliere Raffaele Giannini al giornalelocale.it-. L’aula consiliare si è trasformata in un interpartitico in cui consumare la resa dei conti interna alla maggioranza. I punti all’ordine del giorno, importantissimi, sono stati sviliti. Siamo alla degenerazione della politica nolana”.
