di Bianca Bianco
NOLA- Ad una settimana dai distacchi operati dalla Gori spa nei confronti di alcune famiglie nolane “morose” non si placa la polemica. Il Comitato civico No Gori agirà in giudizio contro la società che gestisce il servizio idrico integrato in 76 comuni dell’area nolana e vesuviana. Lo annuncia l’avvocato Giuseppe Grauso, che intervistato da ilgiornalelocale.it chiarisce gli aspetti di questa vicenda. “Sono state 3 le famiglie coinvolte in questa vicenda che si sono rivolte al Comitato, ma non sappiamo se ve ne siano altre. Queste tre famiglie oggi hanno riavuto il servizio dopo avere ottenuto una rateizzazione dei debiti”. I nolani “morosi” non avevano pagato bollette che andavano dai 2mila ai 5mila euro, per questo la scorsa settimana tecnici della Gori si sono recati presso le loro abitazioni ed hanno staccato i contatori, in alcuni casi portandoli via. “Un’azione non giustificata da alcun atto giudiziario-spiega Grauso- ma decisa d’imperio dalla sola Gori. Un atto che contestiamo anche sulla base di recenti sentenze, come quella del tribunale di Orvieto che ha condannato l’amministratore delegato della società umbra per la gestione idrica per esercizio arbitrario delle proprie ragioni in una vicenda molto simile a quella nolana”. Il Comitato dunque denuncerà la Gori per l’asportazione dei contatori, con conseguente disagio causato alle famiglie: “Si è agito come se l’acqua fosse un mero servizio erogato dalla Gori e non un diritto, quale invece è- continua Grauso, che sottolinea- La Gori può agire in questo modo solo se eventualmente autorizzata da un giudice”. Nel frattempo alcune delle famiglie coinvolte, come detto, hanno rateizzato il debito e riottenuto l’allaccio. Altre, ha sottolineato ieri il consigliere di Città Viva Chiara Ruocco, versano ancora in condizioni difficili; per questo il consigliere aveva chiesto una mozione d’urgenza, bocciata dal presidente del consiglio comunale. Una vicenda scabrosa, insomma. L’acqua, bene comune per antonomasia, è ancora oggetto di un braccio di ferro. Esempio è la risposta della Gori ai comunicati diffusi settimana scorsa dal Comitato: “Non risponde al vero quanto affermato in articoli di stampa, da parte del Comitato per l’acqua pubblica, che Gori procederebbe al distacco della fornitura senza alcun preavviso. La Società rispetta rigorosamente la procedura prevista dal Regolamento, preavvisando l’utente a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno non meno di 30 giorni prima delle attività di distacco. La situazione di Nola è diventata insostenibile, con una morosità corrente di circa il 32% ed un credito non riscosso di oltre 7 milioni di euro. Il tutto a discapito degli altri cittadini di Nola e dell’intero Ato 3 che, invece, pagano regolarmente il servizio”.