SPERONE- Analisi sulla potabilità dell’acqua affidate a laboratori privati non convenzionati con la Regione. Nell’inchiesta dell’Antimafia coinvolti anche laboratori di analisi di Sperone e di Marigliano. Si tratta di un nuovo filone di indagine nell’inchiesta relativa alla potabilità delle acque nelle Province di Napoli e Caserta.
In base ai documenti nelle mani dei magistrati, le importanti analisi venivano effettuate da laboratori non convenzionati, seguendo quella che per gli inquirenti è una procedura anomala in quanto la legge dispone che solo la Regione Campania possa certificare se l’acqua è potabile. Sono 9 le strutture coinvolte, una si trova a Sperone, l’altra a Marigliano: centri che pur non essendo convenzionati danno alla regione i risultati delle analisi sulla potabilità delle acque. Dati in contraddizione con quelli in possesso della Marina americana ed oggetto della recente inchiesta de L’Espresso intitolata “Bevi Napoli e poi muori”.
In base a quanto scoperto dai carabinieri di Caserta, le analisi relativi alla potabilità dell’acqua sarebbero state compiute per conto della Regione da laboratori non convenzionati e sulla base di affidamento diretto da parte dell’ufficio “Ciclo integrato delle acque”. Dati alterati? Tutto da verificare, per questo sono stati sequestrati documenti presso l’Arpac e la Gori spa oltre che presso il Comando militare americano.