domenica, Dicembre 22, 2024
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La strage infinita della 268, i cittadini: “Chiudete quella strada maledetta”

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La famiglia Monda

di Rachele Peluso

VESUVIANO- NOLANO- L’ultima strage c’è stata a maggio del 2013. Un’intera famiglia sterminata sulla strada statale del Vesuvio. I Monda, padre, madre e tre figli, scomparsi tragicamente per un incidente sull’arteria statale di appena 27,200 km ma che conta sul suo asfalto più vittime di una missione di pace.

Salvatore Monda, di 41 anni, la moglie Annamaria Sorrentino, di 38, i due figli Gaetano e Vittoria, rispettivamente di 12 e 16 anni, morirono sul colpo. Angela, 17 anni, smise di lottare pochi giorni dopo. La tragica sorte dei Monda colpì molto l’opinione pubblica nazionale e riaccese il dibattito infinito sulla sicurezza sulla 268. Una strada infinita, sempre interrotta da cantieri, ammodernamenti e raddoppi, ma mai veramente sicura soprattutto perché è una superstrada troppo spesso percorsa come una autostrada. Troppa velocità e troppi sorpassi azzardati.

Prima della famiglia Monda, altri hanno lasciato sulla lingua d’asfalto della 268 la loro vita. Già la lista dei recentissimi precedenti è agghiacciante. Nel febbraio del 2013 quattro giovanissimi di Somma Vesuviana persero la vita schiantandosi con la loro auto. Il 16 gennaio del 2013 aveva perso la vita una 36enne di Cercola. Altre tragedie nel 2012 e nel 2011, come i 2 morti del 7 novembre di due anni fa. Un elenco lunghissimo, la cui lettura indigna e ha fatto invocare a molti la chiusura di quella maledetta strada. Sono nati Comitati e gruppi facebook, all’inizio di dicembre si è pure svolta una “sosta della memoria” in uno degli svincoli più insicuri e pericolosi, presso Madonna dell’Arco. Ma l’infernale, rattoppata, strada è ancora lì.

Di recente il prefetto di Napoli ha aderito alla richiesta di alcuni sindaci tra cui anche quello di Nola (i primi cittadini di Ottaviano, Volla, Pomigliano d’Arco, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Nola, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Poggiomarino, Boscoreale e Boscotrecase) per fare il punto della situazione sull’importante arteria che collega i Comuni vesuviani al capoluogo visti i ritardi e gli stop nel completamento dei lavori. Una riunione giudicata proficua, ma che non ha fermato la carneficina della 268. E c’è ancora qualcuno che chiede: “Chiudetela quella maledetta strada”.

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