mercoledì, Aprile 16, 2025
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Esplosivi spediti via Telegram come “articoli per la casa”: arrestato “corriere”

Un laboratorio clandestino di esplosivi nascosto tra le mura di casa, pacchi spediti con causali fittizie e vendite via Telegram: è questo lo scenario emerso dopo settimane di indagini condotte dalla Polizia di Stato, che hanno portato all’arresto di un 33enne italiano residente nel napoletano, ritenuto responsabile della fabbricazione e vendita di prodotti pirotecnici artigianali ad altissimo potenziale offensivo.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, è partita lo scorso ottobre dopo alcune perquisizioni effettuate dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura torinese nei confronti di due soggetti residenti nella provincia. In quelle occasioni, gli agenti avevano rinvenuto diversi artifici esplodenti illegali, riconducibili a una pagina Telegram utilizzata come canale di vendita dal 33enne. Le indagini hanno permesso di accertare che l’uomo spediva i manufatti pericolosi tramite normali corrieri, completamente ignari del contenuto esplosivo dei pacchi. La merce veniva etichettata come “articoli per la casa” e recapitata in oltre 30 province italiane, mettendo a rischio la sicurezza di chiunque entrasse in contatto con quei colli, dal personale di trasporto ai destinatari.

A seguito della pericolosità dell’attività e dell’entità economica dell’organizzazione, la Procura ha disposto un intervento congiunto tra la polizia amministrativa e sociale della Questura di Torino e gli agenti della Questura di Napoli. La perquisizione nei confronti dell’indagato ha permesso di smascherare l’intera rete. Nel suo appartamento sono stati rinvenuti numerosi ordigni artigianali pronti per essere spediti, tra cui una “catena napoletana” – esplosivo particolarmente pericoloso – oltre a 163 “bombe carta”, due centraline per l’accensione dei fuochi e 2.050 euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita.

La scoperta più allarmante, tuttavia, è avvenuta in un casolare nella sua disponibilità, situato in un’area residenziale. All’interno, gli agenti hanno trovato 2 chilogrammi di polvere di alluminio e titanio, 239 micce, oltre 1000 tubi in cartone di varie misure, strumenti per la lavorazione delle polveri e centinaia di etichette identiche a quelle già sequestrate. Al termine dell’operazione, l’uomo è stato arrestato e trasferito nella casa circondariale di Napoli Poggioreale. Il 4 aprile, il gip del tribunale di Napoli Nord ha convalidato l’arresto, riconoscendo la gravità dei fatti contestati.

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