domenica, Marzo 9, 2025
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Qualiano, picchia la nipote per una smart tv: arrestato 52enne

Una televisione, un’eredità contesa, l’ennesima lite familiare che si trasforma in violenza. Episodi come quello accaduto a Qualiano, alla vigilia dell’8 marzo, dimostrano quanto la violenza di genere sia un fenomeno radicato nella quotidianità, spesso scatenato da pretesti banali, ma alimentato da una cultura del possesso e del dominio.

LA FURIA PER UNA TV – Il nonno di una 28enne, prima di morire, le regala una smart tv. Lo zio, che vive con lei e con la madre, pretende l’oggetto come suo di diritto. Alle continue richieste segue il rifiuto della giovane, che scatena reazioni sempre più violente. Insulti, minacce, fino a che l’uomo passa alle mani, colpendo la nipote e devastando la casa. Terrorizzata, la ragazza si chiude in bagno e chiama il 112. Quando i carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano arrivano, il 52enne – già noto alle forze dell’ordine – non si ferma, anzi minaccia di morte le due donne anche davanti ai militari. “Hai chiamato i carabinieri? Ti ammazzo di botte davanti a loro”, urla. Ma a quel punto le minacce si fermano. L’uomo viene arrestato.

DENUNCE E CONSAPEVOLEZZA – Il fatto che un episodio del genere avvenga proprio in prossimità della Giornata Internazionale della Donna è un’amara conferma della diffusione della violenza di genere. Tuttavia, dai dati del comando provinciale carabinieri di Napoli emerge un segnale positivo: le denunce sono in aumento. Nel 2024 sono stati registrati 2944 episodi denunciati, mentre nei primi due mesi del 2025 si contano già 311 denunce. Nel 2024 ci sono stati 434 arresti e 2371 persone denunciate. Nei primi due mesi del 2025, si contano 77 arresti e 226 denunce a piede libero.

NUOVE TECNOLOGIE PER CONTRASTARE LA VIOLENZA – Un ruolo determinante nel contrasto alla violenza di genere lo giocano strumenti innovativi come il Mobile Angel, un dispositivo di allarme indossabile che permette alle vittime di segnalare il pericolo in tempo reale. Fondamentali anche le stanze d’ascolto allestite in 5 punti della provincia, ambienti protetti dove le donne possono denunciare senza paura, con il supporto di personale specializzato. La battaglia contro la violenza sulle donne non è solo un problema individuale, ma sociale. Ogni denuncia è un atto di coraggio, ma anche un messaggio chiaro: non si è sole e non si deve restare in silenzio.

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