POMPEI – A più di un secolo dalla scoperta della celebre Villa dei Misteri, gli scavi in corso nell’insula 10 della Regio IX hanno portato alla luce un affresco eccezionale. Si tratta di una megalografia, ovvero un fregio di grandi dimensioni che decora le pareti di una sala per banchetti. Il ritrovamento aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione dei riti misterici dionisiaci, culti segreti legati al dio del vino, della fertilità e della rinascita. La scoperta è avvenuta nell’ambito di un più ampio progetto di scavo e restauro, volto a valorizzare e proteggere il patrimonio archeologico di Pompei. Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha definito il ritrovamento “un documento storico eccezionale”, sottolineando come, insieme alla Villa dei Misteri, questo affresco rappresenti una testimonianza unica dei culti esoterici del mondo romano.
I MISTERI DI DIONISO – Il fregio decorava tre lati della sala per banchetti, mentre il quarto si apriva su un giardino. Le figure rappresentate sono a grandezza quasi naturale, con una vivacità e un dinamismo straordinari, al punto da sembrare quasi vive. Un dettaglio particolare è che tutte le figure poggiano su piedistalli, come se fossero statue in movimento.
TRA FESTA E RITUALI SEGRETI – L’affresco mostra un corteo dionisiaco, un tiaso di figure mitologiche legate al culto del dio del vino. Ci sono baccanti danzanti e cacciatrici: alcune donne appaiono in preda all’estasi, mentre altre sono raffigurate con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e interiora di animali tra le mani. Appaiono satiri musicisti e sacerdoti: giovani satiri con orecchie appuntite suonano il doppio flauto, mentre un altro versa il vino in una patera con una spettacolare libagione acrobatica. C’è l’iniziazione ai misteri: al centro della composizione, una giovane donna è accompagnata da un vecchio sileno, figura mitologica legata a Dioniso, che impugna una torcia. Si tratta probabilmente di un’inizianda che sta per essere ammessa ai misteri dionisiaci, un culto che prometteva rinascita e immortalità ai suoi adepti. La caccia come simbolo del rito di passaggio: sopra la scena principale corre un secondo fregio più piccolo, raffigurante animali vivi e uccisi, tra cui un cerbiatto e un cinghiale appena sventrato, galli, uccelli e pesci.
LA NUOVA VILLA DEI MISTERI – L’affresco, databile tra il 40 e il 30 a.C., appartiene al II Stile pompeiano e ha numerose analogie con il celebre fregio della Villa dei Misteri. Tuttavia, introduce un tema inedito: la caccia, un elemento che potrebbe simboleggiare il superamento di una prova iniziatica. Secondo Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, l’iconografia del fregio richiama la tragedia Baccanti di Euripide, dove la caccia rappresenta una metafora dell’abbandono dell’ordine sociale per un’esistenza estatica e selvaggia.
L’IMPORTANZA DELLA SCOPERTA – I culti misterici erano pratiche religiose esclusive, accessibili solo agli iniziati attraverso riti segreti. Dioniso, in particolare, era venerato come un dio della rinascita, capace di donare un’esistenza beata sia in questa vita che nell’aldilà. Il ritrovamento conferma che Pompei non era solo un centro commerciale e residenziale, ma anche un luogo in cui si praticavano culti profondamente radicati nella spiritualità mediterranea.
VISITE AL CANTIERE E APPROFONDIMENTO SU RAI 1 – L’ambiente con il fregio del Tiaso dionisiaco sarà visibile al pubblico già da subito, nell’ambito delle visite guidate al cantiere. Orari delle visite: dal lunedì al venerdì alle 11. Prenotazione obbligatoria al 327 2716666. Accesso con biglietto del Parco Archeologico di Pompei Questa sera, alle 21:30 su Raiuno, Alberto Angela dedicherà uno speciale alle ultime scoperte di Pompei, approfondendo il significato e il contesto di questo straordinario ritrovamento.
UN CANTIERE SORPRENDENTE – Gli scavi nella Regio IX, avviati nel febbraio 2023, hanno già portato alla luce oltre 50 nuovi ambienti, tra cui due case di epoca sannitica trasformate in una lavanderia (fullonica) e un panificio in età romana. Accanto a questi edifici produttivi, sono emerse anche sale di rappresentanza con affreschi raffinati, tra cui: Un salone nero con scene tratte dalla guerra di Troia; Un sacrario azzurro con allegorie delle stagioni e dell’agricoltura ed un quartiere termale con ambienti riscaldati La conclusione dei lavori prevede la messa in sicurezza dell’area e un progetto di valorizzazione, per permettere una futura fruizione permanente da parte del pubblico. Il Governo ha recentemente stanziato 33 milioni di euro per finanziare scavi e restauri a Pompei, dimostrando l’importanza di questa città come patrimonio archeologico mondiale.
UN PONTE TRA PASSATO E PRESENTE – A distanza di quasi 2000 anni, Pompei continua a restituire storie, arte e spiritualità che aiutano a comprendere meglio il mondo antico. La scoperta della Casa del Tiaso, con il suo spettacolare fregio dionisiaco, è una testimonianza straordinaria della vita, dei riti e delle credenze che animavano la città prima dell’eruzione del 79 d.C.