Il Consiglio regionale della Campania ha respinto con 35 voti la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra. A favore della mozione hanno votato 15 consiglieri (un solo assente). Ai voti del centrodestra, anche se con motivazioni diverse, si sono aggiunti quelli del M5S.
LA MOZIONE – Il documento era stato presentato dai consiglieri dei gruppi del centrodestra Stefano Caldoro, Severino Nappi, Cosimo Amente, Livio Petitto, Francesco Cascone, Antonella Piccerillo, Carmela Rescigno, Aurelio Tommasetti, Nunzio Carpentieri, Alfonso Piscitelli, Raffaele Pisacane, Massimo Grimaldi, e dalla consigliera del gruppo misto, Maria Muscarà. Gennaro Cinque (Moderati e Riformisti), che, inizialmente, aveva firmato la mozione, ha ritirato la propria firma ed ha votato contro la mozione.
LA DISCUSSIONE – “La Campania è ultima in tutti i settori, dalla sanità al lavoro, dai trasporti, all’ambiente, e ciò è dovuto al mal governo del Presidente De Luca tanto che il suo stesso partito di maggioranza non ha perso occasione per rimarcare questo totale disastro – ha detto il capogruppo della Lega, Severino Nappi – quest’amministrazione deve finire qui”.
“La mozione di sfiducia presentata dal centrodestra è sospeso tra il nulla ed il niente – ha replicato il capogruppo di “De Luca Presidente”, Carmine Mocerino – , mi aspettavo di più dai consiglieri del centrodestra i quali sono, innanzitutto, scivolati sui tempi rendendo questa mozione inutile dopo l’approvazione ad ampia maggioranza della proposta di legge sul terzo mandato”.
“Il Governo di centrodestra può dimostrare coraggio impugnando la legge sul terzo mandato – ha osservato il consigliere Gennaro Saiello (M5S) – , i contenuti di questa mozione mi fanno sorridere e sembrano un ‘inciucio’ per commentare i problemi interni al Pd e non per affrontare i problemi della Campania. Per questo avevamo presentato una nostra proposta, articolata sui fallimenti in materia di sanità, trasporti, economia, lavoro, che non è stata giudicata ammissibile sul piano regolamentare. Voteremo a favore della mozione perché sosteniamo la necessità della discontinuità politica ma evidenziano l’inconsistenza di questa iniziativa”.
“Siamo dinanzi ad una discussione intempestiva rispetto alla approvazione della proposta di legge sul terzo mandato – ha sottolineato la consigliera Valeria Ciarambino (gruppo misto) – inoltre essa anche attribuisce alle segreterie di partito il compito di decidere il futuro di questa Istituzione e della Campania e, da Vice presidente di questo Consiglio regionale, lo trovo inaccettabile”.
“Se davvero il centrodestra ritiene che il Presidente De Luca e questa maggioranza hanno fallito, non dovrebbe alcun problema a scendere in campo e ritenere di poterlo battere nelle urne – ha detto il consigliere Giovanni Porcelli (Campania Libera) -, ho vissuto tutta la filiera istituzionale ricoprendo incarichi istituzionali negli enti locali e nelle altre istituzioni, in questi dieci anni di governo regionale abbiamo fatto un lavoro enorme che merita di proseguire”.
“Ho ammirato il Presidente De Luca che nel 2016 si è schierato contro il proprio partito per il proprio territorio, ma, nel governo della Regione, egli non si è dimostrato lo ‘statista’ necessario per la Campania con la conseguenza che tutti i settori della vita dei cittadini sono in ginocchio”, ha detto Francesco Cascone (FI).
Per il capo dell’opposizione del centrodestra, Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti) “è diritto dell’opposizione porre un tema così importante mentre è la maggioranza che ha trasformato questo Consiglio regionale in un ‘teatrino’ sul terzo mandato e sulla politica politicante. De Luca deve fare chiarezza: si candida o no? Perché, se ha deciso di farlo, lo farà il prima possibile, sciogliendo anticipatamente il Consiglio”.
“La mozione è superata – ha sottolineato il capogruppo del gruppo misto Corrado Matera -da quando il 5 novembre scorso il Consiglio ha approvato la legge sul terzo mandato e ha espresso una posizione politica forte a sostegno del Presidente De Luca”.
“Le mozione non affronta le tematiche che stanno a cuore ai cittadini come il diritto allo studio universitario – ha rimarcato Luigi Cirillo (Azione-Per) -, per il resto la discussione di oggi ripropone quella già fatta il 5 novembre scorso sul terzo mandato e finirà nello stesso modo ovvero con un’ampia maggioranza a suo favore”.
“In questi dieci anni non ha fallito solo il Presidente De Luca, ma anche la sua maggioranza e la stessa opposizione che è stata sostanzialmente connivente – ha aggiunto Maria Muscarà (gruppo misto) – , ad inizio legislatura la Commissione Terra dei Fuochi fu sacrificata in nome di questo accordo tra maggioranza e opposizione e tante importanti leggi non sono arrivate alla approvazione per incapacità di dare importanza ai temi che ne hanno, come quello della povertà che fa di Napoli un’altra ‘Striscia di Gaza”.
“Il lavoro svolto in questi nove anni è stato immenso e deve continuare – ha sottolineato la consigliera Bruna Fiola (Pd) – e la mia astensione sulla legge sul terzo mandato è stata determinata da fattori esterni e da sollecitazioni che ricevo da cittadini sulla attuazione di leggi regionali che abbiamo proposto e fortemente contribuito ad approvare. Un percorso importante che deve continuare”.