Nola si arricchisce di un nuovo capitolo archeologico: durante un sopralluogo, avvenuto la scorsa settimana, in via Feudo, la funzionaria archeologa Ilaria Matarese ha confermato il ritrovamento di una strada battuta risalente all’epoca tardo antica, sepolta dalla cenere dell’eruzione di Pollena del 472 d.C. Accanto alla strada si estende una piccola necropoli con tombe a cappuccina e a enchytrismos, che le archeologhe Stefania Ferrante e Benedetta Musella stanno indagando sul campo. Molte sepolture risultano violate, compromesse da antiche fosse di spoliazione. Il fenomeno delle tombe depredate a Nola si ripete da secoli, con atti di saccheggio che si sospetta risalgano anche al Cinquecento. Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha commentato: “Il ritrovamento di questa necropoli rappresenta una preziosa testimonianza della storia stratificata del territorio nolano. Ogni scoperta, purtroppo segnata dalle sfide dei danni subiti, aggiunge un importante tassello alla conoscenza del nostro passato e rafforza l’impegno per la tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico”.