Una vera detective story che ha per protagonista un investigatore d’eccezione, il sommo poeta latino, Publio Virgilio Marone. Pino Imperatore, noto per il suo stile ironico, sorprende i lettori cambiando registro con “I demoni di Pausilypon”. Il risultato è un giallo brillante e avvincente, ambientato con una meticolosa attenzione ai dettagli storici. Pagine che denotano un lavoro interessante nell’uso del latino, le cui forme sono frequentissime nella narrazione; modi di dire che usiamo anche oggi, citazioni di versi celebri, traduzioni immediate che ci riportano ad una lingua che sta all’origine del nostro parlato, ma di cui spesso non ricordiamo l’etimologia. “Audentes fortuna iuvat”, dice lo scrittore ringraziando lo spirito di Virgilio che lo ha validamente aiutato nella composizione di questo libro intelligente, consigliato a tutti gli studenti di liceo, troppo spesso lontani dalla cultura classica perché presentata dai programmi scolastici in modo freddo e troppo accademico.
Le descrizioni vividissime del monte Amoenus, oggi noto come Posillipo, e del mare planum, l’attuale Marechiaro, trasportano il lettore nella Neapolis di duemila anni fa, facendogli respirare l’aria dell’antica Roma. La scelta di Imperatore di esplorare un nuovo genere si rivela così vincente. Il ritmo della narrazione è incalzante e l’intreccio è magistralmente congegnato, tenendo il lettore costantemente con il fiato sospeso. La sua abilità nel fondere storia e mistero crea un’esperienza letteraria che lascia sperare in future avventure del detective Virgilio. (Autilia Napolitano)
(“I demoni di Pausylipon” di Pino Imperatore – Harper Collins – 19 euro – 384 pagine)
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