SAVIANO (Nello Lauro) – Il giorno del dolore. Una comunità intera in lutto per una tragedia senza un perché. Ieri pomeriggio nella palestra della scuola media “Ciccone” Saviano ha dato l’ultimo saluto a nonna Autilia Ambrosino, a mamma Enza Spadadora e ai piccoli Giuseppe Zotto e Autilia Pia Zotto, le quattro persone morte dopo lo scoppio avvenuto domenica scorsa nella palazzina a due piani di via Tappia. Tanti manifesti funebri, palloncini bianchi a forma di cuore, una fiumana di persone e tante autorità ai funerali celebrati dal vescovo di Nola, Francesco Marino. Presenti anche il prefetto di Napoli Michele Di Bari che era arrivato subito sul posto appena saputo della tragedia, il presidente della regione Vincenzo De Luca e il sindaco della città metropolitana di Napoli Gaetano Manfredi oltre a consiglieri regionali e tanti sindaci dell’area nolana-vesuviana che sono stati vicini al collega di Saviano Vincenzo Simonelli.
“La nostra presenza qui è una presenza di fede. Ci uniamo ai familiari, presenti e assenti, al papà Antonio e al piccolo Gennaro di soli 2 anni, ricoverati in ospedale”, le parole scelte dal vescovo Marino all’inizio della sua omelia che esprimono vicinanza e preghiera anche per gli altri due componenti della famiglia estratti vivi dalle macerie della palazzina. Accanto alle autorità anche poliziotti, agenti della polizia municipale e molti carabinieri in rappresentanza dei militari dell’Arma che per primi hanno scavato insieme ai vigili del fuoco per soccorrere i feriti e liberare le salme delle vittime. Sulla bara di Giuseppe del più grande dei due bimbi, grande tifoso del Napoli, c’erano la maglietta della squadra azzurra, del Nola e del Saviano, mentre gli ultras della Curva A del Napoli hanno esposto lo striscione: “Angeli di Saviano, riposate in pace”. I messaggi letti dai familiari durante il funerale interrotti dagli applausi. Ad ogni uscita, le migliaia di persone accorse nella palestra della scuola media hanno dedicato un lungo applauso commosso diventato ancora più intenso quando sono apparsi i due feretri bianchi dei piccoli Giuseppe e Autilia Pia. Poi i palloncini bianchi liberati nel cielo e le promesse di sindaco Simonelli e delle istituzioni di non lasciare la famiglia Zotto da sola. Una giornata di dolore.