MARIGLIANELLA (Nello Lauro) – Ventinove anni lunghissimi di paura e disagi. Da quella notte del 18 luglio 1995 quel “fungo” tossico alto 100 metri e largo 40 avvelena questo pezzo di “Campania Felix” vive nell’incubo e nell’indifferenza. Fatta eccezione per la resilienza del comitato civico ambientale guidato dall’irriducibile Ciro Tufano, la determinazione dei medici per l’Ambiente, la voce dei media (locali soprattutto) e l’interessamento di qualche politico (si contano sulle dita di una sola mano) con un’unica grande e decisiva assenza: la bonifica completa dell’area. Più volte sul punto di partire, ma di fatto ferma alle intenzioni. E più passa il tempo, peggio è. Non sono bastati esposti, denunce, articoli, interrogazioni regionali, commissari ad acta: il tempo qui, a Mariglianella al confine simbiotico con Marigliano, sembra essersi fermato. Come in quei giorni di 29 anni fa quando sono andati in fumo 235 tonnellate di antiparassitari, 750 tonnellate di concimi, 6 tonnellate di plastica e 40.000 litri di pesticidi liquidi. Intorno il mondo va veloce con nuovi insediamenti urbani e nuove attività commerciali, con le auto e le moto che sfrecciano veloci sulla sempre trafficata Nazionale che costeggia via Pasubio. Nei giorni scorsi è arrivato l’ultimo colpo di scena: il sindaco di Mariglianella Arcangelo Russo, con una nota inviata alla Regione Campania e al difensore civico regionale, ha chiesto ufficialmente al vicepresidente Fulvio Bonavitacola di “sostituirsi al comune di Mariglianella come soggetto di attuatore esterno” nella bonifica del sito di Agrimonda per il quale è previsto un finanziamento di 2,5 milioni di euro e per il quale è stato accreditato al Comune di Mariglianella nello scorso mese di marzo un anticipo del 10% della somma complessiva (250mila euro). Una rinuncia argomentata dall’ente, che conferma però la volontà di completare le opere, vista l’impossibilità di rispettare la scadenza del 31 marzo 2026 (31 anni dal disastro) come conclusione dei lavori di bonifica che si sarebbero dovuti fare con la collaborazione della “Sogesid”, società di consulenza presentata dalla Regione Campania. In più il 31 maggio l’amministrazione di Mariglianella ha ricevuto le dimissioni dall’incarico di Rup da parte dell’ingegnere comunale e nella stessa data ha chiesto ad altri dipendenti la disponibilità ad accettare tale incarico. Niente da fare. Una sequela di no che ha portato l’amministrazione comunale a chiedere “aiuto” alla Regione. Una “mazzata” per un’area dove da anni c’è il divieto assoluto di utilizzo dei pozzi nelle zone limitrofe al sito e dove i livelli di inquinamento della falda acquifera rilevati dall’Arpac sono stellati. I valori di mercurio, di alluminio, di tricloropropano, di benzene, di ddt, di altri pesticidi sono ben oltre le soglie di pericolo. Ora l’ennesimo rallentamento, un passo indietro contro la speranza di un futuro migliore che sembra sempre più lontano.