Il “nuovo” mercato comunale fa ancora discutere. Dopo l’interrogazione in uno degli ultimi consigli comunali è l’associazione “Il Campanile” a chiedere spiegazioni dopo che il Comune di Cicciano ha deciso di annullare in autotutela la procedura di gara per la “Realizzazione di un mercato Comunale” con i fondi del “Cis Terra dei Fuochi” (oltre un milione di euro). Secondo l’associazione “lo spostamento del mercato dall’area individuata nel progetto originario è una tutela d’interessi non proprio generali”. “A ottobre 2023 – si legge – l’amministrazione comunale ha dovuto far rielaborare il progetto, per il quale già allora segnalammo alcune anomalie e alcuni dubbi non risolti che ne condizionano la fattibilità oggettiva (parcheggi, capienza piazzole, sicurezza stradale, senza contare la sottrazione di standard urbanistici al rione)”. “Tornando all’oggi, nella conferenza dei servizi tra le tante criticità rilevate e nella successiva riapprovazione del progetto non si sono preoccupati di leggere e far verificare gli atti essenziali ad esempio il computo metrico, e, procedendo speditamente, a inizio febbraio 2024 è stata pubblicata anche la gara di appalto”. Pubblicata la gara, è intervenuto un operatore intenzionato a partecipare che ha segnalato che il prezzario usato non era più in vigore da qualche tempo”. Il Campanile si chiede a quanto ammontano le spese e, soprattutto, chi pagherà per questo che il comune ha definito nella determina dirigenziale “un mero errore materiale”.
E’ arrivata anche la risposta dall’ufficio tecnico del comune secondo il quale: “c’è stato un errore del progettista che avendo utilizzato un prezzario della Regione Campania per la redazione del computo metrico per i lavori di realizzazione del mercato comunale non ha aggiornato i prezzi al 2023 con aumento sostanziale che ha indotto il dirigente dell’Utc al ritiro della procedura”. “Il progetto sarà rimodulato con i prezzi aggiornati nel giro di 15 giorni e non comporterà alcun costo all’ente”. Sullo spostamento ci sono “criticità” di natura tecnica descritte anche nella delibera numero 80 dello scorso 16 giugno: “La posizione periferica rispetto al centro urbano, servita peraltro da stradine strette e tortuose non idonee per il deflusso delle auto e dei mezzi pesanti (in particolare via Serraglio); il ridotto numero di stalli e di parcheggi e di idonee aree di manovra e la presenza di attrezzature sportive e spazi verdi che potrebbero essere riqualificati per creare un ulteriore polo attrattivo” mentre “la nuova zona è più vicina agli assi viari principali e meno difficile da raggiungere per gli operatori”.