venerdì, Novembre 22, 2024
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Pronto soccorso chiuso, corsa in altro ospedale: muore neonata nel Vesuviano

La sua bimba di tre mesi respirava a fatica e così il papà chiama il 118 per portarla in ospedale. Una volta in strada, in attesa dell’ambulanza, un giovane chef, vista la gravità e la preoccupazione del padre, decide di accompagnarlo con la sua auto in ospedale ma quando arrivano a Boscotrecase si rendono conto che la struttura, da tre anni, è priva del pronto soccorso. Vengono, così, dirottati in un altro ospedale, a Castellammare di Stabia. Ma quando arrivano per la bimba è troppo tardi. Tutto ciò, riporta il quotidiano Il Mattino, è successo il 23 dicembre scorso. Sarà ora una inchiesta della Procura di Torre Annunziata a far luce su quello che è successo. La bimba era affetta da bronchiolite: si dovrà, dunque, stabilire, se doveva essere ricoverata prima, se c’è stato un ritardo dei soccorsi. Il corpo della piccola sarà sottoposto ad autopsia.

LE REAZIONI –  “La morte di una bimba di appena 3 mesi, colpita da una crisi respiratoria e respinta dall’ospedale di Boscotrecase perché il pronto soccorso era chiuso, è una tragedia immane che chiama in causa lo stato in cui versa la sanità nella nostra regione. Una disgrazia annunciata se consideriamo che dall’avvento della pandemia il pronto soccorso non è mai tornato in funzione, nonostante gli annunci, lasciando un territorio così vasto senza un presidio di emergenza-urgenza. La magistratura farà luce sulla vicenda ma l’amministrazione regionale deve spiegare perché quel pronto soccorso era chiuso e cosa intende fare perché eventi drammatici come questo non si ripetano”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale. “Più volte in questi mesi abbiamo sollecitato la giunta ad agire rispetto a pronto soccorso ancora chiusi o in condizioni critiche, come il Melorio di Santa Maria Capua Vetere o il Santa Maria della Pietà di Nola. Non si può continuare a negare il sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria ai cittadini della nostra regione, non è tollerabile”, conclude.

“E’ una tragedia assurda. In alcuni pronto soccorso della Campania non si riesce a riaprire dopo il covid a causa della mancanza di personale. Spesso i bandi per medici e chirurghi vanno deserti. Inoltre a causa dei tagli del governo e delle norme sulla distribuzione nazionale dei fondi nella nostra regione arrivano sempre meno risorse per la sanità. Il risultato è la desertificazione sanitaria”. Lo sottolinea, in una nota, il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. “Aveva appena compiuto tre mesi – sottolinea – colpita da una crisi respiratoria, durante le feste natalizie, la piccola è stata portata dal papà all’ospedale di Boscotrecase, dove però il pronto soccorso è chiuso da oltre tre anni (non ha mai riaperto dopo l’emergenza Covid). La bambina è stata dunque respinta e indirizzata all’ospedale di Castellammare. Ma quando è arrivata, era troppo tardi: nonostante gli sforzi dei medici di salvarle la vita, è deceduta. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta”.

“Saranno le indagini della magistratura a fare piena luce sulla morte di una bimba di 3 mesi, respinta all’ospedale di Boscotrecase perché il pronto soccorso del nosocomio è chiuso da tre anni. Resta comunque la gravità di una situazione intollerabile sul fronte della sanità che viene costantemente negata in Campania, e che fa emergere in tutta la sua drammaticità pure l’inesistenza di una adeguata rete pediatrica!”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. “Al di là degli alibi e delle scuse che anche questa volta accamperanno i principali artefici dello sfacelo, frutto di una gestione totalmente fallimentare da parte di Palazzo Santa Lucia, è innegabile che nella nostra regione si continua a morire per il mancato riconoscimento di un diritto fondamentale – sottolinea – È vergognoso. Ai genitori della piccola un forte abbraccio e massima vicinanza per una tragedia che accomuna tutti i campani”.

 

 

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