mercoledì, Novembre 27, 2024
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“Polvere di vipera”, il medioevo quotidiano tra avventure e farmacopea

Annalisa Ponti

Un’avventura ambientata nella Napoli del XII secolo. È quella raccontata nelle 270 pagine del romanzo “Polvere di vipera”, edito da AncoraWow, e scritto da Annalisa Ponti, insegnante milanese di scuola superiore. Negli ultimi tempi si è dedicata alla narrativa storica per ragazzi, scrivendo altri due romanzi ambientati nel Medioevo: Storia di una principessa e della sua forchetta (Rizzoli 2016) e Da dove vengono le idee? (Libraccio Editore 2021). “Polvere di Vipera”, molto più avventuroso dei lavori precedenti, snoda le sue vicende nella Napoli del XII secolo durante il regno degli Altavilla e affronta i temi dell’amicizia e della violenza contro le donne.

La protagonista è Maria che, vittima di un padre violento, fugge di casa per ricominciare una nuova vita. Non porta nulla con sé a parte coraggio, intelligenza e una conoscenza lasciatale in eredità dalla madre, quella delle piante e delle loro proprietà curative. Si parla tanto infatti anche di medicina e di farmacopea medievale e della figura femminile di Trotula della scuola medica di Salerno. Con l’aiuto di Pasquale, un adolescente poco più grande di lei, Maria impara la dura vita della strada. Successivamente, sceglie di farsi chiamare Anna (come la sorella morta di recente) ed entra nelle grazie prima di Magister Rudolfo, il più famoso medico di Napoli, che la assume come madamigella di casa, poi dello speziale, da cui imparerà tantissime ricette per curare i malati, ma anche per ucciderli.

Pagine ricche di quotidianità medievale, dalla cucina ai giochi, dal vestiario alle usanze, con un approfondimento speciale della farmacopea, passione di Anna-Maria che non possono far altro che appassionare i giovani lettori cui è rivolto il romanzo. “Mi piacerebbe – afferma l’autrice Annalisa Ponti – che sentissero come familiari i dubbi e i desideri di quei giovani in trasformazione, perché è proprio quello che ho voluto rappresentare: il momento in cui i ragazzi cominciano a immaginarsi parte del mondo degli adulti. Inoltre, ma qui è la prof che parla, sarei contenta che trovassero nella storia la possibilità di misurare la distanza legata ai cambiamenti e allo scorrere del tempo così come le somiglianze legate alla nostra umanità. Perché il Medioevo, anche quando mostra il suo lato più oscuro, non è mai completamente diverso dal presente”.

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