“La scrivente società non può accogliere l’istanza di rimborso avanzata. Distinti saluti”. Firmato Gori, spa. E’ il finale della comunicazione della società che gestisce il servizio idrico in 76 comuni della provincia di Napoli e Salerno dopo il massiccio invio di richieste di rimborsi da parte di centinaia di utenti per la mancata attuazione del Piano d’Ambito nel triennio 2012/2015 a causa della quale secondo la Rete Civica No Gori “è stato sovrastimato ed erroneamente calcolato il corrispettivo del servizio idrico reso all’utenza”.
La società precisa in vari punti la decisione di non accogliere il ricorso per il rimborso. Secondo la Gori “la sentenza del Consiglio di Stato, sezione VI, 5309/2021, ha stabilito la riduzione, provvisoria e temporanea, nella misura del trenta per cento dell’incremento tariffario previsto dalla deliberazione 104/2016 dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (“Autorità” o Arera”), precisando, tra l’altro, l’esigenza che sia rinnovata da parte Arera l’istruttoria “… per valutare concretamente i costi della gestione ed un’eventuale concreta valutazione della situazione determinatasi al fine di individuare l’adeguata tariffazione …”.
“La rinnovazione dell’istruttoria – si legge ancora – non ha alcun contenuto vincolato, essa potrebbe concludere ovviamente anche nel senso di confermare la tariffa qui annullata solo per difetto di istruttoria ma sulla base di nuovi elementi ossia la verifica puntuale dell’attuazione del piano e della presumibile giustificata modulazione futura degli interventi programmati o sulla base di una più specifica diversa motivazione o, in caso contrario, ove l’Autorità lo ritenesse,potrebbe concludersi per confermare in toto od in parte il disposto annullamento giurisdizionale. Al momento nell’ambito del procedimento istruttorio avviato dall’Arera, l’Ente Idrico Campano – su specifica richiesta dell’Autorità e in riscontro a quanto richiesto dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 5309/2021 – ha accertato la vigenza del Piano d’Ambito, approvato nel 2000 e regolarmente aggiornato nel 2007, nonché ha accertato che la Gori ha dato effettivamente attuazione al Piano d’Ambito fino a tutto il 2011 secondo le previsioni della normativa di settore”.
“Sulla base di quanto accertato dall’Eic, è già possibile escludere qualsiasi decurtazione agli incrementi tariffari stabiliti con la deliberazione 104/2016 dell’Arera atteso che la medesima Autorità dovrà adottare le determinazioni richieste dal Consiglio di Stato anche all’esito delle predette verifiche dell’ente idrico” continua la missiva. “Oltretutto, nell’ambito degli accertamenti svolti, emerge ancora che non dovrebbe comunque essere effettuata alcuna restituzione immediata, atteso che l’eventuale decurtazione del 30% (semmai fosse confermata) sarebbe comunque assorbita dai conguagli tariffari maturati dalla Gori ed ancora aperti”. In ogni caso, atteso che l’Autorità – all’attualità – non si è ancora espressa, la Gori provvederà a conformarsi alle determinazioni conclusive dell’Arera”.