NAPOLI – Con i fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) arriveranno più garanzie e più strumenti per la sanità campana. “Dalla distribuzione a livello nazionale siamo riusciti ad ottenere più del 40%, la soglia minima per il Sud. La Campania avrà quindi 169 case di comunità, un risultato importante di cui beneficeranno gli utenti”, ha annunciato l’assessore regionale al Bilancio Ettore Cinque durante il convegno ‘Missione Salute’ organizzato dal master I e II Livello sul management sanitario e sociosanitario e del Master di II livello Analisi e valutazione di impatto sociale del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II. Durante il dibattito on line a cui hanno partecipato esperti del settore sanitario da tutt’Italia, è stato affrontato il tema delle disparità regionali ma anche quello legato alle opportunità dettate dal Piano di ripresa e resilienza. Dora Gambardella, direttrice del Dipartimento, ha evidenziato come “il Pnrr sia una grande occasione con cui costruire il Paese per le nuove generazioni come accadde nel Dopoguerra, ancora di più per le regioni meridionali: dovremo essere capaci di monitorare quanto le diseguaglianze territoriali vengano ridotte” rimarcando l’importanza formativa dei Master: “Ai due master sociosanitari abbiamo aggiunto quello su Analisi e valutazione di impatto sociale proprio per dare gli input strategici alla classe dirigente della Pubblica Amministrazione”. Maria Gabriella Grassia, coordinatrice dei Master, ha sottolineato l’utilità del momento di confronto tra direttori sanitari e addetti ai lavori: “La pandemia ha aumentato il divario territoriale, ma la Missione 6 del Pnrr servirà appunto per valorizzare gli aspetti positivi del sistema sanitario nazionale e ridurre quelli negativi: in primis c’è poco collegamento nella rete dei servizi sanitari e socio-assistenziali, allora sfruttiamo questa grande opportunità per mettere a sistema risorse e strumenti al fine di ottenere un sistema sanitario al massimo livello europeo”. Per Roberto Landolfi, medico epidemiologo, “sarà un elemento di svolta nel rapporto con gli utenti il tema della cura delle persone nelle Case di comunità”. Per Gianfranca Ranisio, già coordinatrice dei Master, uno spazio determinante in termini di innovazione “lo reciterà la digitalizzazione dei servizi coniugata alle eccellenze delle nostre competenze sanitarie”.