“La nostra specie umana ha bisogno di storie per accompagnare il tempo e trattenerne un poco. Così io racconto storie, non le invento. Vado dietro la vita a spigolare, se c’è un campo, a racimolare, se è una vigna. Le storie sono un resto lasciato dal passaggio. Non sono aria ma sale, quello che resta dopo il sudore”. Le storie sono stralci di vita intensa, segni di un passato da eternare, appunti presi sbirciando la vita degli altri. Proprio partendo da questi fervidi presupposti, Erri De Luca, uno degli scrittori più amati e discussi d’Italia, custode e dispensatore dei propri racconti, affida ai lettori il suo piccolo grande libro “Storia di Irene”. Edito da Feltrinelli ed uscito circa tre mesi fa, ha da subito conquistato l’animo e l’immaginazione di molti lettori.
Il libro contiene il racconto di tre storie. La prima è quella di Irene, una misteriosa ragazza che, ad un certo punto della sua esistenza, consegna la sua vita ed il suo frutto al mare diventando un po’ donna ed un po’ delfino. Orfana di madre e di padre, vive come selvaggia in un villaggio su di un’isola greca, tollerata fino a quando il suo ventre infantile mostra i segni di un’imminente e prematura gravidanza e, per questo, condannata alla solitudine. Per la gente del suo villaggio, poi, è sordomuta ma Irene, che di notte vive in mare e di giorno sulla terraferma, con la voce del suo pensiero, racconta il suo segreto ad un confidente speciale. L’altra storia è quella di Aldo De Luca, sottotenente degli alpini e padre dello scrittore, che, con altri cinque compagni, in una notte della seconda guerra mondiale, rema da Capri per approdare in un porto sicuro. Qui tutti, dopo abbracci e manifestazioni di gioia compressa, si fanno un bagno notturno: finalmente si sono tolti la guerra di dosso. Don Saverio è il protagonista dell’ultimo racconto, un vecchio e stanco ottantunenne napoletano che vive la sua tenera e triste vecchiaia in una stretta casa col figlio, la nuora ed il nipote. Stanco, rivolge il suo ultimo sguardo, i ricordi della guerra ed il peso di una vita intera al mare che gli regala un’ora di felicità prima di “togliere il disturbo”. Anche per queste ultime due storie, quindi, è ancora una volta il mare a restituire la salvezza.
“Storia di Irene” è una poesia lunga 109 pagine, una storia intensa, simbolica ed un po’ autobiografica dove il ricordo dell’autore si incunea tra tre storie che racchiudono tante allegorie che, per essere comprese, richiedono una lettura appassionata ed una intensa riflessione. Il mare, immenso e puro a differenza della terra sporca ed ingiusta, è metafora di un mondo più pulito ed equilibrato rispetto alla terra, non a caso sono i delfini e non gli uomini a gioire con Irene ed a rassicurarla. Il mare, poi, dà serenità e conforto perché è immune dalla guerra che, invece, si diffonde sulla terra rendendo gli uomini egoisti e meschini, riducendo “l’immensità del cielo nello spazio minimo di una stalla”.Tutto ciò viene raccontato da Erri De Luca, un instancabile scrittore vagabondo che cattura le storie degli altri e le eterna nei suoi libri con una prosa poetica ed affabulatrice, colma di metafore e similitudini. La trama può sembrare sfuggente o vuota, ma è volutamente sospesa ed il lettore sarà libero di attribuirle il significato più conforme al suo stato d’animo. “Storia di Irene”apre, dunque, delle finestre sulla nostra immaginazione, offre una piattaforma da cui osservare il mondo, un mondo che, anche se calpestato dall’egoismo e dall’indifferenza, riserva sempre, come il mare, un angolo di pace e ed gratitudine.
AUTORE: Erri De Luca
TITOLO: Storia di Irene
EDITORE: Feltrinelli
ANNO: 2013
PAGINE: 109
PREZZO: 9.00€