Dopo un viaggio di oltre un mese, gli ultimi due giorni aggrappato al pianale di un tir, ha rischiato morire investito in autostrada nel Nolano. È la drammatica vicenda di un diciottenne iraniano salvato dai militari dell’esercito. Lo hanno trovato quasi svenuto, disidratato, affamato e provato dal tragitto sotto il camion che dalla Grecia è arrivato in Italia. Il ragazzo è stato soccorso una pattuglia impegnata nell’operazione Strade Sicure che da Napoli stava raggiungendo Nola. I militari si sono accorti del corpo riverso sull’asfalto senza segni di vita. Hanno rallentato e segnalato alle altre auto di passaggio nei pressi dello svincolo per Nola il pericolo. Il giovane, raggiunto dai militari, a malapena è riuscito a dire che aveva sete e fame e che era stato scaricato lì dall’autista del tir. Gli uomini dell’esercito hanno quindi chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. Quando i sanitari sono giunti sul posto il medico ha constatato che il 18enne non presentava sintomi da Covid 19 e si è rifiutato di trasportare il giovane in ospedale per ulteriori controlli. A quel punto è stato chiesto l’intervento di una pattuglia della polizia stradale del distaccamento Avellino Ovest e solo di fronte alle insistenze dell’ispettore di polizia il medico ha acconsentito al trasporto nell’ospedale di Nola. Nell’ospedale il giovane è rimasto per alcune ore, dove è stato sottoposto a terapie per la reidratazione. In serata poi è stato portato al distaccamento della Stradale, dove gli agenti e i militari si sono presi cura di lui, rifocillandolo e regalandogli degli abiti. Con l’aiuto di un interprete ha raccontato disperato di aver viaggiato per 28 giorni a piedi dall’Iran fino alla Grecia, dove per viaggiare aggrappato al Tir ha dovuto sborsare ben 1500 euro. In questura ad Avellino è stato fotosegnalato e poi accompagnato in un centro di accoglienza. Al vaglio della polizia stradale c’è la posizione del medico del 118 che ha rifiutato il soccorso. Nei suoi confronti si profila una denuncia per omissione. (agi)