SAVIANO – I dubbi di Giuseppe Allocca, attivista di Legambiente Iris, già dirigente della Regione Campania, rispetto alla proposta del Comune, in prossimità del rinnovo dello sciolto consiglio comunale, di procedere alla gara per l’affidamento in concessione per 20 anni degli interventi di riqualificazione e gestione degli impianti di pubblica illuminazione con un impegno finanziario di oltre 10 milioni di euro, sono motivo di accesso agli atti inoltrato al vicesindaco Addeo ed agli uffici comunali e di un esposto inviato alla Procura di Nola, alla Corte dei Conti e al comando compagnia Guardia di Finanza. “Tenendo conto che il 7 maggio 2020 il Comune di Saviano è stato sciolto a seguito del decesso del sindaco Carmine Sommese scrive Allocca, (con decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale, ma per legge può comunque operare nelle sue funzioni fino alle prossime elezioni previste a settembre, ndr), “nonostante detta decadenza, risulterebbe predisposta la proposta numero 44 del 3 giugno 2020 di delibera di giunta con oggetto “project financing ai sensi dell’articolo 183 decreto legislativo numero 50/2016, per l’affidamento in concessione degli interventi di riqualificazione e gestione degli impianti di pubblica amministrazione con autorizzazione al rup per attivare le procedure gara. Un progetto che sembra preveda una spesa di oltre 10 milioni di euro impegnando l’ente comunale per circa 20 anni con il concessionario. Al di là di ogni valutazione sulla natura ordinaria o straordinaria dell’eventuale deliberazione, essa comunque potrebbe orientare condotte di influenza sull’elettorato e sugli esiti elettorali nell’imminenza delle operazioni di rinnovo degli organi di governo dell’ente”.Una scelta amministrativa “importante” che rischia, dunque, di condizionare il futuro di Saviano, come sottolinea Allocca. “L’eventuale atto deliberativo inoltre potrebbe pregiudicare le scelte e le decisioni riguardanti i futuri indirizzi programmatici dei prossimi assetti dell’ente”, conclude, “posto che al momento la giunta in carica può approvare solo atti essenziali ed indifferibili imposti dalla necessaria continuità amministrativa e la delibera in questione non sembra proprio rispondere a questi indirizzi”.