CICCIANO. Cenere e odore di bruciato. Che impregnano l’aria gelida del primo mattino di un freddo giorno invernale. Un raid (quasi) simultaneo nei garage delle abitazioni degli ex assessori e attuali consiglieri comunali di minoranza Aniello e Giovanni Capolongo che fanno parte del gruppo consiliare “Uniti per Cicciano”. Un blitz spregiudicato e vigliacco nel cuore delle notte che ha prodotto danni ingenti e che poteva fare ancora peggio. Tre auto completamente distrutte, una parzialmente bruciata, danni alle abitazioni e paura. Tanta paura. Quella vera. “Poteva essere una strage – commenta il consigliere comunale Aniello Capolongo. – Una delle mie auto aveva l’impianto a gas e la parte della veranda che ha preso fuoco è attraversata dai tubi del gas. In questo stabile vivono tre famiglie. Abbiamo avuto paura per quello che è stato e per quello che poteva essere anche perché a quell’ora stavamo tutti dormendo”. Sul posto il reparto scientifico dei carabinieri della compagnia di Nola, agli ordini del capitano Michele Capurso, ha trovato tracce di liquido infiammabile e poco altro cha fanno immaginare come i piromani (da stabilire se uno o due gruppi) hanno agito – erano circa le 4 del mattino – scavalcando i due cancelli delle due abitazioni e cosparso di benzina le vetture degli ex assessori. Ci sono ora da capire i motivi di un gesto clamoroso – con rarissimi e poco paragonabili precedenti – che ha scosso e non poco il mondo politico (e non solo) ciccianese. La pista più verosimile sembra quella riconducibile all’attività politica dei due consiglieri comunali di opposizione anche perché il blitz incendiario è avvenuto in maniera quasi simultanea in due diverse zone di Cicciano. A fare da cornice un clima politico rovente quello degli ultimi tempi a Cicciano dove maggioranza e opposizione sono arrivati spesso allo scontro dialettico acceso e che ha portato i componenti della minoranza consiliare a rivolgersi al prefetto di Napoli per presunte violazioni delle regole e delle convocazioni agli incontri ufficiali. Una situazione che di recente ha registrato anche le dimissioni dei 5 componenti da tutte le commissioni consiliari comunali. E non ultimo la scorsa settimana un manifesto anonimo che invitava i rappresentanti di Uniti per Cicciano a rassegnare le dimissioni. Un crescendo di tensione sfociato nella clamoroso doppio raid nei confronti dei due navigati e conosciuti politici che ieri sono stati ascoltati dai militari della compagnia di Nola che sta passando al setaccio tutte le ipotesi per risalire agli autori e alle motivazioni dell’attentato incendiario cercando qualche testimonianza e qualche immagine video di telecamera di qualche abitazione. Sconcertato anche il sindaco di Cicciano Raffaele Arvonio: “ Io e la mia maggioranza esprimiamo solidarietà e vicinanza ai consiglieri Aniello e Giovanni Capolongo, i rapporti tra maggioranza e opposizione sono quelli normali e di confronto a volte anche duro sulle diverse opinioni politiche. Ma questo è un gesto assolutamente da condannare e un brutto segnale per la città”.