Egregio Direttore,
scrivo la presente in nome e per conto della Gargiulo & Maiello S.p.a., in forza di specifico mandato ricevuto, al fine di significarLe quauto segue. In data 4 febbraio 2020, è stato pubblicato sul sito del quotidiano da Lei diretto “ilgiomalelocale.it” l’articolo titolato: “Nola, licenziati da “Idea Bellezza”: scatta lo sciopero”, accompagnato da una fotografia ritraente i manifestanti intenti ad esporre uno striscione recante la seguente dicitura: “Licenziati per aver chiesto i propri diritti discriminazione alla G&M’.L’articolo così recita: “Licenziati da “Idea Bellezza” e scatta lo sciopero. Da questa mattina dipendenti dello stabilimento che si trova nell ‘interporto di Nola stanno manifestando contro l’azienda. “Siamo stati cacciati perché ci siamo iscritti a un sindacato Uiltucs-Uil e mettere in luce le cose che non vanno nell’azienda” dicono i dipendenti. “Il contratto non viene rispettato come la sicurezza nei luoghi di lavoro: abbiamo denunciato presso i vari enti ed iniziata la nostra odissea e quattro di noi sono stati licenziati per futili motivi” continuano ancora gli impiegati. Domani è previsto il secondo giorno di sciopero”.Va in primis precisato come “Idea Bellezza” sia il marchio di proprietà della Gargiulo & Maiello, società fondata nell’oramai lontano 1967, attiva da oltre cinquant’anni nel settore della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di articoli di profumeria e cosmetici. Un’azienda con un fatturato di gruppo di oltre 100 milioni di euro e che da lavoro, unitamente alla controllata Europrogetto, a circa dipendenti 500 dipendenti, da sempre garante dei diritti inviolabili dei suoi lavoratori, nessuno escluso. Ciò detto, ritiene la mia assistita, e a buona ragione, come il su citato articolo, in uno alle modalità di sua pubblicazione, finisca per il riferire notizie, evidentemente assolutamente non riscontrate, destituite del benchè minimo fondamento, invero solo lesive del suo buon nome e della sua immagine. L’articolo, siccome titolato, accompagnato dalla fotografia suddetta, genera chiaramente nel pubblico dei lettori la convinzione che la Gargiulo & Maiello abbia proceduto al licenziamento dei sui dipendenti solo perché questi avessero avuto l’ardire di far valere i propri diritti, ponendo in essere in loro danno una condotta discriminatoria: nulla di più falso. Il licenziamento dei lavoratori, esattamente quattro, tutti iscritti al Sindacato Uiltucs, che legge in copia, perfettamente a conoscenza della verità avendo assistito i lavoratori medesimi nel corso del procedimento disciplinare conclusosi con l’adozione della sanzione espulsiva, è stato in realtà determinato solo ed esclusivamente dalla condotta da questi tenuta durante l’orario di lavoro in assoluto dispregio delle norme, basilari, di sicurezza, poste a tutela della incolumità loro, dei colleghi e della produzione tutta siccome comprovabile in ogni sede. Le chiedo dunque di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo, nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce. Riservata, in ogni caso, alla Gargiulo & Maiello ogni più ampia azione, in sede civile e penale, contro ogni eventuale coobbligato a tutela del suo buon nome. (avvocato Valerio Ciccariello)
LA NOSTRA PRECISAZIONE – Nessuna falsità è stata scritta nell’articolo, ma solo la cronaca e le dichiarazioni virgolettate di protagonisti e sindacati con l’annuncio ufficiale dello sciopero senza alcun tipo di commento. La foto, poi, è assolutamente la testimonianza diretta di quanto avvenuto quella mattina e non intende ledere la reputazione di alcuno, ma solo spiegare cosa stava accadendo in quel preciso momento: cosa possa generare nel lettore non rientra nelle nostre prerogative che sono solo far sapere in tempo reale quello che avviene sul territorio come del resto riportato anche da altre testate giornalistiche. Non entriamo nello specifico della diatriba che ha i suoi risvolti tra le due parti da chiarire nelle sedi opportune. Dopo la posizione dei dipendenti ora è arrivata anche quella di Idea Bellezza. Sottolineamo, ancora una volta, che è stato raccontato quello che stava succedendo in quel momento.