NOLA- Ci sono anche giudici di pace corrotti in una inchiesta parallela a quella denominata Jordanus con cui la Procura di Nola ha indagato 400 persone (62 medici, 12 avvocati, 392 soggetti coinvolti a vario titolo) – leggi l’inchiesta– per truffe alle compagnie assicurative. I magistrati costituirebbero l’ultimo anello della catena di malaffare imbastita dai presunti organizzatori della mxifrode che, ricordiamolo, in un anno avrebbe sottratto indebitamente ed in forma di rimborsi quasi 2 milioni di euro alle assicurazioni attraverso incidenti stradali falsi. La parte relativa ai giudici pagati per pronunce benevole e rimborsi lauti è stata però stralciata dagli inquirenti e costituirà, si presume, l’oggetto di un’altra operazione dai risvolti, se possibile, ancora più clamorosi.
A manovrare i fili della corruzione ancora e sempre loro, gli avvocati di fiducia che sarebbero stati a capo di queste che in realtà erano 4 organizzazioni con lo scopo di truffare le assicurazioni (i coinvolti). I legali dopo avere “oliato” i testimoni falsi, i finti danneggiati, i finti danneggianti ed i medici per avere i certificati, corrompevano anche coloro i quali avrebbero dovuto pronunciarsi sui sinistri. Anche in questo caso, sarebbe esistito un tariffario per i giudici infedeli prestatisi alla causa delle frodi assicurative.