NOLA- Una inchiesta- monstre partita nel 2010, durata tre anni, e culminata con 400 indagati. Una indagine che ha coinvolto carabinieri e finanza e su cui la Procura di Nola ha lavorato riuscendo a scardinare un presunto sistema composto da avvocati, medici, procacciatori, falsi testimoni che frodavano le assicurazioni auto.
L’operazione Jordanus smantella una vera e propria associazione a delinquere in cui professionisti e millantatori, disoccupati e gente avvezza alla truffa “collaborava” per creare falsi sinistri ed incassare assegni.
Sono circa 400 gli indagati per i quali al momento non è scattata misura cautelare in carcere ma misure interdittive ed obblighi di firma. Medici ed avvocati sono dell’area nolana e vesuviana; professionisti di Cicciano, di Tufino, di Nola. Di Saviano. La maggior parte di Palma Campania. I procacciatori provengono soprattutto dal Vallo di Lauro.
Il gruppo criminale è “complesso e ramificato”, capeggiato da avvocati e faccendieri che costruivano i sinistri falsi con la collaborazione di medici compiacenti, sia di strutture pubbliche che private, testimoni falsi, periti corrotti ed anche giudici di pace corrotti.