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Premio Ruperto da Nola 2019, ecco i vincitori della X edizione

Torna martedì 3 dicembre alle ore 18.30 a Nola presso la Chiesa dei Santi Apostoli in via San Felice, l’appuntamento con il Premio Ruperto. La manifestazione, che festeggia quest’anno la decima edizione, nasce per segnalare il lavoro di quanti difendono, promuovono e arricchiscono il patrimonio agroalimentare e culturale del territorio nolano e della Campania, contribuendo a rilanciarne le potenzialità.  Tre le categorie professionali premiate: produttore agricolo, cuoco e comunicatore. Ad esse si aggiunge la sezione speciale ‘Slow Life’, dedicata a personalità che con le loro attività in campo sociale hanno affermato i principi della solidarietà e della salvaguardia ambientale, diventando esempi da imitare.

Tra i vincitori di questa edizione Stefano Parrella, giovane cuoco emergente ed executive chef presso l’osteria “La Lanterna” a Mugnano del Cardinale. Una passione coltivata in famiglia fin da ragazzino, che lo ha portato, dopo il diploma all’istituto alberghiero, a lavorare in importanti strutture alberghiere, come l’hotel Hassler di Roma, e successivamente al fianco dello chef bistellato Francesco Sposito nella rinomata Taverna Estia di Brusciano.  

La piccola produttrice Giovanna Nucci, che anima le attività dell’azienda agrituristica “Il Cortile” a Cicciano, avendo scelto di continuare l’esperienza iniziata dai genitori, madre olandese e padre campano, sul solco tracciato da nove generazioni in 300 lunghi anni di storia contadina. Oltre alla produzione e trasformazione di ortaggi in pieno campo, agrumi, piante ornamentali, noci e nocciole, l’azienda a conduzione familiare offre anche ospitalità in una deliziosa dimora del XVIII secolo, a pochi metri dal centro storico cittadino.

L’antropologo Marino Niola, docente di Antropologia dei Simboli e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, autore di numerosi libri e pubblicazioni, editorialista de “La Repubblica”, collaboratore di emittenti radiotelevisive e importanti organi di stampa internazionali. Nel 2015 ha rielaborato la tradizionale Piramide Universale della Dieta Mediterranea – riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco – allargandola alle pratiche sociali. Attualmente dirige il MedEatResearch, prestigioso centro di ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea, istituito con l’obiettivo di valorizzare e diffondere il patrimonio agroalimentare del Mezzogiorno, incentivando gli scambi culturali nell’area mediterranea.

Il riconoscimento ‘Slow Life’ va ad Alfredo Avella, avvocato, per lungo periodo presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e del comitato scientifico della Fondazione Pol.i.s., lo strumento operativo della Regione Campania in materia di riutilizzo dei beni confiscati alla camorra e per il sostegno alle vittime della criminalità.Alfredo Avella è il padre di Paolino, giovane diciassettenne che nel 2003 perse tragicamente la vita all’uscita di scuola durante il tentativo di rapina al suo motorino, a cui è stato dedicato il parco pubblico nel rione Gescal di Nola.

Menzione speciale alla storica pasticceria Santaniello, nel centenario della sua fondazione a Lauro: un riconoscimento al grande lavoro di una famiglia di sapienti pasticcieri artigiani che da generazioni rappresenta stabilmente un punto di riferimento per l’intero territorio.

I premiati sono stati scelti dalla giuria sulla base delle segnalazioni arrivate attraverso la partecipazione alla consultazione online “Premio Ruperto 2019 – Scegli i vincitori”.  

La manifestazione, promossa da Slow Food Agro nolano in collaborazione con l’amministrazione comunale di Nola, la Pro Loco Nola Città d’Arte e la Fondazione Hyria Novla, prende il nome dal personaggio di Ruperto, cuoco delle case nobili nolane vissuto nella prima metà del Cinquecento, qualche anno prima della nascita del filosofo Giordano Bruno. Ruperto è chiamato a Napoli nella prestigiosa corte di re Ferdinando I d’Aragona, dove entra in contatto con gli uomini più influenti del suo tempo, diventando rapidamente un professionista apprezzato, la cui testimonianza storica arriva ai giorni d’oggi come autore di uno dei primi libri di cucina della storia europea, con annesse raccomandazioni e istruzioni sul servizio a tavola. Il suo “Libro de guisados” è stato tradotto in italiano contemporaneo e riedito per le edizioni “Il Laboratorio”, a cura della giornalista Antonella Laudisi: una straordinaria raccolta che riunisce 242 ricette e ci conduce in un viaggio avvincente attraversa la cucina mediterranea del Rinascimento.

Per promuovere la decima edizione del Premio, il manifesto è stato scelto tra i bozzetti realizzati dagli alunni del corso di grafica e comunicazione dell’Istituto Leone – Nobile di Nola. Ad arricchire la qualità artistica dell’appuntamento le statuine in bronzo simboleggianti il Vesuvio e il sole della Campania Felix, forgiate da Lello Esposito, il noto artista partenopeo conosciuto in tutto il mondo per le sue rappresentazioni di Pulcinella e San Gennaro.

Dopo i saluti di Gaetano Minieri, sindaco di Nola, Elvira Caccavale, assessore alle Attività produttive e agricoltura, Annalisa Sebastiani, assessore ai Beni culturali e politiche scolastiche, Giuseppe Bianco, presidente della Pro Loco cittadina, Felice Scotti, presidente della Fondazione Hyria Novla, insieme ai premiati prendono parte all’evento Alberto Capasso, presidente di Slow Food Campania e Angelo Petillo, responsabile della giuria del Premio.

“Il patrimonio agricolo e gastronomico rappresenta la più grande risorsa per il futuro di Nola e del suo territorio  – sottolinea Gianluca Napolitano, fiduciario di Slow Food Agro nolano – il nostro non è solo un impegno sul fronte culturale ma vuole rappresentare un’occasione per promuovere la ricchezza, a volte nascosta, che deriva dalla cura e dalla buona gestione delle risorse naturali, dalla difesa della biodiversità, dal corretto utilizzo di acqua, aria e suolo. Il Premio Ruperto è uno di quegli strumenti utili a dare sostegno e forza a chi si impegna concretamente nella valorizzazione di un’area che sta crescendo anche sotto il punto di vista dell’attrattività turistica”.

Il programma prosegue come ogni anno con “La grande cena di Ruperto”, giovedì 12 dicembre alle 20.30 presso il salone dell’Istituto alberghiero “Carmine Russo” di Cicciano. Alla cena è possibile partecipare solo su prenotazione, contattando l’indirizzo e-mail agronolano@network.slowfood.it oppure telefonando ai numeri 360517261 – 3289024494.

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