È stato domato l’incendio che nella giornata di ieri ha colpito un impianto chimico nella zona Asi di Pascarola, nel comune di Caivano, generando un’imponente nube di fumo visibile anche a diversi chilometri di distanza. Le fiamme, sviluppatesi all’interno di un’azienda che si occupa della lavorazione di solventi chimici, hanno destato forte preoccupazione tra i residenti e le istituzioni locali, portando alla chiusura temporanea di scuole e parchi pubblici in alcuni Comuni limitrofi, tra cui Acerra. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Caivano, che hanno avviato le indagini per ricostruire l’origine del rogo.
ARPA:”NESSUN LIMITE SUPERATO” – Intanto, continuano i rilievi ambientali a cura dell’Arpa Campania, già attivata dal tardo pomeriggio di ieri, con l’impiego di stazioni fisse e di un laboratorio mobile posizionato nelle vicinanze dell’area abitata. Secondo i primi dati diffusi, non si sono registrati superamenti dei limiti di legge relativi alla qualità dell’aria, pur essendo stati rilevati picchi orari significativi di PM10, benzene, biossido di azoto e altri inquinanti, probabilmente riconducibili all’incendio. Le concentrazioni stanno progressivamente calando con l’evoluzione delle condizioni meteo. Nel dettaglio, il PM10 ha toccato i 69 µg/m³ nella stazione di Acerra Scuola Caporale durante la notte del 9 aprile, senza tuttavia superare la soglia giornaliera di 50 µg/m³ fissata dalla legge. Il benzene, composto organico cancerogeno, ha mostrato una crescita nelle ore notturne, con valori fino a 4,1 µg/m³, restando sotto il limite medio annuale di 5 µg/m³. Anche altri inquinanti come il biossido di azoto, i composti organici volatili (toluene e xilene) e il monossido di carbonio hanno registrato innalzamenti puntuali, senza però superare i limiti previsti. I dati sul monitoraggio delle diossine, sostanze altamente tossiche potenzialmente sprigionate dalla combustione di solventi chimici, sono ancora in fase di analisi e verranno resi pubblici appena disponibili.
LEGAMBIENTE: “SERVE TRASPARENZA E TUTELA PER I CITTADINI” – A commentare duramente l’episodio è Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, che in una nota ha espresso “sconcerto e rabbia” per quanto accaduto: “Siamo davanti all’ennesimo potenziale disastro ambientale in una terra che ha già pagato un prezzo altissimo all’inquinamento. È indispensabile che tutte le istituzioni competenti siano in stato di massima allerta, fornendo informazioni aggiornate e puntuali alle comunità coinvolte”. Legambiente chiede chiarimenti immediati sulle cause dell’incendio, un piano di comunicazione istituzionale efficace e misure per prevenire danni alla salute derivanti dalla combustione di sostanze chimiche.