sabato, Aprile 19, 2025
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Disabilità e diritto allo studio: l’Università cambia volto

Verso un’università più accessibile e inclusiva. La Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati alla Disabilità ha recentemente approvato nuove linee guida finalizzate a promuovere un modello uniforme di inclusione all’interno degli atenei italiani. Si tratta di un passo importante nella direzione della piena affermazione del diritto allo studio per gli studenti affetti da disabilità, Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa) e Bisogni Educativi Speciali (Bes).

Le linee guida non solo semplificano l’accesso ai servizi e ai benefici previsti per gli studenti, ma pongono le basi per una rete di accoglienza, supporto e autonomia, condivisa tra tutti gli atenei. La normativa di riferimento ha radici lontane: già nel 1999 era previsto che ogni università avesse un delegato del Rettore incaricato di occuparsi specificamente dell’inclusione. A questo si è poi aggiunta la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, recepita in Italia nel 2009.

Oggi, grazie al rinnovato impegno della Conferenza dei Delegati, il ruolo di questa figura si rafforza: il delegato diventa un punto di riferimento istituzionale, con il compito di coordinare gli attori coinvolti nel percorso accademico degli studenti con disabilità. Si interfaccia con enti regionali, associazioni, agenzie per il lavoro, docenti referenti e servizi universitari per garantire interventi mirati e iniziative di sensibilizzazione.

A supportare questa attività è anche il Servizio Disabilità e Disturbi dell’Apprendimento, attivo in numerosi atenei italiani, che fornisce orientamento, informazioni sui benefici economici, mediazione con segreterie e docenti, nonché supporto durante i tirocini. Uno dei punti cardine delle nuove linee guida è il potenziamento della figura del tutor universitario: studenti formati che affiancano colleghi con disabilità, favorendo la loro autonomia nello studio e l’integrazione all’interno della comunità accademica.

Particolare attenzione è inoltre rivolta all’accessibilità degli spazi universitari, con interventi volti al superamento delle barriere architettoniche e sensoriali, e all’adeguamento delle modalità di esame. Le prove, infatti, possono essere personalizzate sulla base delle esigenze del singolo studente: misure compensative e dispensative, strumenti tecnologici, tempo aggiuntivo, appelli straordinari e l’utilizzo di mappe concettuali sono solo alcuni degli strumenti previsti. (Amda)

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