domenica, Aprile 20, 2025
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Condizionamenti della criminalità organizzata, sciolto Comune di Caserta

Il Comune di Caserta è stato ufficialmente sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sulla base della relazione della Commissione d’Accesso inviata la scorsa estate. Si tratta di un provvedimento di forte impatto istituzionale, che coinvolge uno dei cinque capoluoghi di provincia della Campania. Lo scioglimento riguarda anche altri tre Comuni italiani: Aprilia (Latina), Badolato (Catanzaro) e Casabona (Crotone), per i quali sono stati accertati simili condizionamenti da parte di organizzazioni mafiose o camorristiche.

IL PESO DELL’INCHIESTA DEL 2024 – Alla base della decisione per Caserta vi è il dossier inviato al Viminale dall’allora prefetto Giuseppe Castaldo, che segnalava una serie di criticità gravi emerse da un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’indagine, culminata nel giugno 2024, coinvolse esponenti di rilievo della giunta Marino, dirigenti comunali e imprenditori accusati di aver favorito assegnazioni di appalti in cambio di denaro, favori e voti, anche in collegamento con il clan camorristico Belforte di Marcianise. Malgrado gli arresti successivamente annullati dal Riesame, il quadro emerso fu ritenuto sufficiente per l’invio della Commissione d’Accesso, insediatasi nel pieno delle polemiche. Nemmeno l’azzeramento della giunta da parte del sindaco Carlo Marino, esponente del Partito Democratico e presidente regionale dell’Anci, è riuscito a frenare la procedura.

IL SINDACO MARINO: “ATTACCO ALLA CITTA'” – Dura la reazione del primo cittadino, che ha parlato senza mezzi termini di “atto amministrativo abnorme e di natura politica”. Marino ha già annunciato una richiesta di accesso agli atti e un ricorso al Tar del Lazio: “È un provvedimento ingiusto, che colpisce non solo la mia amministrazione, ma tutta la comunità casertana”.

I NODI IRRISOLTI – Oltre all’inchiesta del 2024, Marino è imputato in un altro procedimento risalente al 2021, relativo a presunte irregolarità nell’affidamento degli appalti per i rifiuti. Coinvolto in entrambi i casi un imprenditore definito dagli inquirenti “colletto bianco della camorra”. Altra vicenda emblematica è quella del parcheggio interrato di via San Carlo, che secondo la Dda di Napoli sarebbe stato realizzato da una ditta legata al clan di Michele Zagaria. In questo processo figura tra gli imputati il dirigente Franco Biondi, già arrestato anche nell’autunno 2024 per un altro filone investigativo sugli appalti del verde pubblico.

GLI ALTRI SCIOGLIMENTI – Non solo Caserta. Il Consiglio dei Ministri ha decretato anche lo scioglimento di Aprilia (Latina): il sindaco uscente Lanfranco Principi, esponente di centrodestra, è imputato in un processo con rito immediato per infiltrazioni mafiose, insieme ad altri 18 indagati.  Stessa sorta per Badolato (Catanzaro) dove l’ex sindaco Giuseppe Nicola Parretta, arrestato a gennaio con vicesindaco e presidente del Consiglio comunale, è accusato di legami con la ‘ndrangheta. A Casabona (Crotone) l’ex primo cittadino Francesco Seminario (area PD) è stato arrestato nell’ottobre 2024 per scambio elettorale politico-mafioso.

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